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«Io, Sciappussì ancora un idolo per i francesi»

Claudio Chiappucci, il più amato dai francesi. «Io adoro la Francia, i francesi e il Tour: per questo mi hanno adottato e mi hanno sempre considerato uno di loro, tanto è vero che a Digione ho una gran fondo che porta il mio nome e che si corre ai primi di giugno: 1.500 partecipanti, tutti in bici, me compreso».
Cosa pensa del Tour?
«Il Tour resta la corsa più bella che ci sia. Io l’ho sempre preferito di gran lunga al Giro. Il perché è semplice: lì anche una tappetta assume un sapore tutto diverso. Anche se devo dire che fino a questo momento mi sono un po’ annoiato».
Manca un Chiappucci?
«Mah, forse io avrei in ogni caso inventato qualcosa, anche se questo percorso non mi sembra tanto spettacolare».
Intanto c’è un italiano in maglia gialla, e i francesi la stanno prendendo benino...
«I francesi apprezzano e amano chi corre con orgoglio il Tour. Chi rispetta la corsa viene rispettato. Rinaldo sta facendo molto bene. È un ragazzo perbene che non potrà vincere il Tour ma sta dando il massimo per onorarlo. Corre per una squadra francese, parla discretamente la lingua, si fa ben volere. I francesi non chiedono di più».
Lei indossò otto maglie gialle nel ’90, quante ne potrà portare a casa Rinaldo?
«Io spero che resista il più possibile, magari fino a venerdì; altre quattro, per arrivare a sette e restare dietro di una...».


Programmi futuri?
«Ho in ballo diverse cose, anche un programma tivù, ma non posso ancora dire nulla, attendo delle risposte per tornare ad essere amato anche in Italia».

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