Ernesto Cazzaniga*
Sia pure tra non poche difficoltà e anche incomprensioni, il dialogo tra le categorie ippiche e lUnire sta proseguendo con risultati che mi paiono apprezzabili. Nellultima riunione abbiamo esaminato in profondità alcuni aspetti del calendario classico dei cavalli trottatori di tre anni. Alcune indicazioni unanimemente espresse dai rappresentanti delle categorie dovrebbero presto prendere corpo ed orientare in maniera decisa la selezione dei puledri di tre anni su tre o quattro grandi avvenimenti riservati agli stessi, potenziando economicamente queste corse e adeguando la formula a quella ormai collaudata del Derby, con selezioni 15 giorni prima e successiva finale. Una buona attenzione è stata riservata alle femmine con un aumento medio per le stesse nellordine del 20% delle corse di Gruppo I e II. Daltra parte, con la presa datto della realtà delle cosiddette matinee, non si poteva rischiare di lasciare le cose come stavano senza pensare ad una ovvia valorizzazione del calendario, diciamo così nobile, anche nel pieno rispetto della selezione, obbiettivo primario e centrale dellEnte, il quale peraltro sta sempre di più acquisendo la fisionomia di un ente tecnico. Avevamo proposto una normativa regolamentare per lesclusione di cavalli dal loro utilizzo in corsa arrivati ad un certa età senza avere vinto una somma minima (si parlava di quattromila euro alla fine dei quattro anni. A questo punto purtroppo, da qui il riferimento alle incomprensioni di cui sopra, ne è sorta una discussione surreale, sulla capacità giuridica dellEnte di potere disporre per una norma del genere. Abbiamo cercato di fare capire (evidentemente male), come tutta o quasi tutta lattività regolamentare dellUnire si basa sul parametro delle somme vinte e/o della velocità, per il trotto e dei pesi e/o somme vinte per il galoppo, senza alcun dubbio criteri oggettivi. Tra le altre amenità è apparsa allorizzonte lidea, per sancire e determinare lesclusione di questi soggetti, non essendo ritenuto un criterio oggettivo la norma relativa alle somme vinte, lapplicazione di un ipotetico e fantomatico «indice genetico». Poi tutto è finito in niente come quel valzer, fortunatamente.
Ci è stata comunicata la buona notizia che a brevissimo partirà la seconda corsa Tris giornaliera veicolata in differita di pochissimi minuti, attraverso la rete televisiva La 7. Speriamo che il tutto parta quanto prima. Inoltre, sempre a brevissimo, dovrebbe partire la nuova scommessa, la cosiddetta vincente e accoppiata, da giocare presso tutti i punti nazionali in condizioni di poterla gestire, che dovrebbe riguardare non meno di 25mila punti. Abbiamo fatto notare poi, come oggi la corsa Tris, con la regolamentazione vigente, costi allUnire una somma rilevante, certamente non più compatibile con la resa della stessa. Dopo la rimodulazione dei grandi premi oggi una Tris costa come una corsa dellattuale livello economico di una corsa di gruppo II. Assurdo.
Non vi è alcun dubbio, sia pure con tutte le riserve che abbiamo avuto occasione più volte di esprimere, che oggi le cosiddette matinee o corse differenziate rappresentano una risorsa alla quale lEnte non può rinunciare, però a nostro avviso, ed abbiamo avuto modo di farlo rilevare, vi sono dei risparmi da effettuare, senza per questo causare effetti negativi. Ci riferiamo al numero pletorico dei funzionari e veterinari incaricati delle varie funzioni, che dovrebbe assolutamente essere adeguato al livello di necessità e alle esigenze reali, e non ricalcato pedissequamente su modelli che non riflettono la necessità di queste corse. Visto lapprezzabile livello tecnico che stanno raggiungendo le corse «differenziate», una buona cosa sarebbe che le economie realizzate con un adeguamento delle strutture tecniche siano destinate ad incremento delle stesse.
* presidente dellAnact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)
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