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Ipswich, adesso il «mostro» è un altro

da Londra

La caccia al serial killer di Ipswich non è finita. Dopo aver prolungato di 12 ore la custodia dell’ex poliziotto Tom Stephens, ieri la polizia ha effettuato un secondo arresto. Ad essere fermato, questa volta, un uomo di 48 anni, che è stato interrogato a lungo.
In una breve conferenza stampa il capo dell’inchiesta Stewart Gull ha confermato che l’uomo (il cui nome, secondo l’emittente Sky News, è Stephen Wright) è sospettato degli omicidi di tutte e cinque le prostitute uccise dal serial killer che nell’ultimo mese sta terrorizzando la cittadina del Suffolk. Gli agenti l’hanno prelevato ieri mattina, verso le cinque, nella sua abitazione che si trova nella zona a luci rosse della città. La casa è stata perquisita, mentre una Ford Mondeo blu scuro è stata sequestrata dagli agenti per essere esaminata. Secondo le prime indiscrezioni, non sembra che questo secondo sospetto possa aver conosciuto Stephens ed è quindi escluso che i due uomini possano aver agito insieme. Il quotidiano londinese The Evening Standard è però venuto a sapere che anche il secondo uomo frequentava abitualmente il giro di prostituzione locale e conosceva tutte e cinque le vittime. Le prostitute di Ipswich lo chiamavano «Dave» e ieri una prostituta di nome Lou ha spiegato che era solito caricarle in macchina e portarle a casa propria per fare sesso. «Il suo appartamento era immacolato e lui era uno di poche parole» avrebbe detto la ragazza a Sky News.
Anche se ora dietro le sbarre si trovano – almeno temporaneamente - ben due presunti killer, gli investigatori non hanno voluto mettere fine alle indagini, che continuano a ritmo serrato. Intanto, sembra sempre meno probabile che il killer sia Tom Stephens, il primo uomo fermato dalla polizia lunedì mattina. Benché si trovi ancora in una stazione di polizia del Suffolk, potrebbe trattarsi soltanto di un mitomane. «La sensazione è che Stephens sia più un fantasista che un assassino – ha dichiarato sempre all’Evening Standard una fonte della polizia coperta dall’anonimato –. Sul secondo uomo fermato gravano sospetti più pesanti». Anche secondo fonti citate dai quotidiani Times e Sun la possibilità che sia proprio Stephens il terribile serial killer di Ipswich è ridotta a meno del 50%. Il fatto che questo 37enne un po’ strano, che faceva tre lavori ed era divorziato da poco, conoscesse tutte le vittime non sembra aver convinto gli inquirenti della sua colpevolezza. Né l’ha fatto l’intervista domenicale rilasciata al Sunday Mirror in cui è lui stesso ad ammettere di essere stato molto vicino alle giovani donne uccise, quasi un protettore, e di non avere alcun alibi. L’uomo che ha detto di essere «solo e triste», parlando con i giornalisti ha spiegato di corrispondere al profilo tracciato dalla polizia, cioè «un uomo bianco tra i 25 e i 40 anni, che conosce bene la regione e lavora in orari insoliti».
Ieri con il Sun ha parlato anche un’ex prostituta che ha difeso Stephens spiegando che l’uomo «piaceva a tutte perché era gentile». «Faceva sesso con qualcuna – ha aggiunto – ma spesso veniva soltanto per chiacchierare». Sul secondo arrestato invece non è ancora trapelato nessun dettaglio. Al caso lavorano quasi 500 agenti e, fino a questo momento, la polizia ha ricevuto diecimila telefonate di persone che offrono informazioni. Nel frattempo i detective tentano di rispondere a tutti gli interrogativi ancora aperti sulle modalità dei cinque omicidi.

Ad esempio è stato scoperto che due delle vittime sono morte per strangolamento o asfissia, ma rimane poco chiaro come siano state uccise le altre tre donne.

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