Si profila una vittoria della lista del premier Nuri al Maliki alle elezioni provinciali che si sono svolte laltro ieri in Irak, almeno stando ai primi risultati preliminari diffusi ieri. Per i risultati definitivi ufficiali ci vorranno giorni, se non settimane, ma in ogni caso, la seconda consultazione elettorale dalla caduta del regime di Saddam Hussein è stata definita dallo stesso al Maliki «una vittoria di tutti gli iracheni», per il suo pacifico svolgimento. Sono andati a votare il 51,5% degli elettori chiamati a scegliere tra oltre 14 mila candidati. In palio, i 440 seggi dei consigli di 14 (su 18) province del Paese. In almeno sei province del Sud sciita è in testa la lista per lo Stato di Diritto, che fa capo al partito Dawa del premier e che ha assunto unimpronta sostanzialmente laica. Perde invece il Supremo consiglio islamico in Irak (Scii), alleato del Dawa in seno alla grande coalizione sciita che sostiene il governo e fino ad oggi al potere in gran parte del sud.
Un notevole risultato, sempre nel sud, in particolare a Kerbala, sembrano averlo ottenuto esponenti sostenuti dalla corrente del leader radicale Moqtada Sadr.
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