Forse non sapete che la Fiorentina ha giocato i preliminari di Champions League per 3,214 punti. Allo stesso modo forse non sapete che per quei 3,214 punti lHertha Berlino si è mangiata le mani, accontentandosi dellEuropa League. Ed entrambe, inconsapevolmente, sono la riedizione moderna della «partita del secolo». Sembra un discorso complicato, ed effettivamente lo è. Ma è lunico modo per capire come lUefa riesca a determinare la griglia delle coppe europee degli anni a venire: perché, mentre le squadre si affrontano in campo, sopra le loro teste si muove uno strano meccanismo che determina il ranking di ogni nazione. Oggi svetta lInghilterra (coefficiente 79,499), seguita a ruota dalla Spagna (74,266). Poi ci siamo noi (51,338), gradino basso del podio, con i tedeschi (48,124) che inseguono: ecco spiegati quei famosi 3,214 punti di vantaggio. Più staccata la Francia (41,740).
Se per inglesi, grandi regolaristi (riescono quasi sempre a qualificare almeno due squadre in semifinale di Champions), e spagnoli (a turno Barcellona e Real Madrid arrivano in fondo) la situazione è tranquilla, più appassionante è la partita Italia-Germania. Il terzo posto significa avere tre squadre in Champions più una ai preliminari, con il quarto si perderebbe una delle qualificate ai gironi. Se per i sorteggi di oggi e per il 2010-11 il vantaggio è rassicurante, il futuro prossimo desta qualche preoccupazione in più. Le annate 2007/08 e 2008/09 per lItalia sono state pesanti come i gol di Schnellinger e Müller: hanno ribaltato la situazione di vantaggio. Ma è presto per avere paura. Inutile prendere in mano la calcolatrice e fare i ragionieri con i coefficienti: sarebbe come tornare ai tempi della scuola quando, con la media delle materie, si prevedeva il proprio destino, promossi o bocciati. Piuttosto, lasciamo da parte i numeri e concentriamoci sul campo.
Il campionato italiano regala motivi per sorridere. LInter ha dimostrato di non voler più steccare in Champions: Etoo al posto di Ibra, la ricerca di un trequartista sono tutti sintomi di una società pronta al grande salto; la Juventus si è mossa nello stesso senso con lesperienza di Cannavaro e la fantasia di Diego; del Milan basta il nome: una garanzia in campo europeo. Piuttosto occorre lanciare un appello a Roma, Lazio e Genoa: non snobbate lEuropa League. Porta meno punti, ma troppe volte è stata trattata con superficialità (in campo le formazioni B pensando al campionato) con il risultato di aver favorito la rimonta tedesca.
Per fortuna in Germania non se la passano troppo bene. Il Bayern Monaco ha fatto due punti in tre partite di Bundesliga: il peggiore inizio da 43 anni a questa parte. Il Wolfsburg debutta in Champions: nonostante questo una delle sue stelle, Dzeko, voleva venire proprio in Italia; lo Stoccarda non vale le nostre prime tre (e con la Fiorentina se la giocherebbe). Se questi dati ancora non convincono del tutto, ci si può affidare ai pareri di grandi giocatori. Detto di Dzeko, provate a domandare che ne pensano Lucio e Diego. Il primo è corso di gran voglia allInter, i risultati del Bayern gli stanno dando ragione. Il secondo non vedeva lora di approdare in Italia: contro il Chievo ha già fatto capire che per la Juventus è stata la scelta giusta. E anche Zaccardo ha una gran nostalgia della pizza... Nessun dramma quindi: abbiamo vinto nel 1970, possiamo farcela di nuovo. E senza neppure ricorrere ai supplementari. In Messico il 4-3 decisivo arrivò al termine di unazione corale, oggi servono gli stessi stimoli: tutti insieme per lobiettivo comune.
Una curiosità: lUefa ha già iniziato a calcolare numeri e statistiche di questo scorcio di stagione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.