Roma - La lunga attesa a Port Harcourt, un viaggio in barca nella notte sul Delta del Niger, infine l’incontro. L’inviato del quotidiano il manifesto è riuscito a parlare con Francesco Arena, Cosma Russo e Imad Saliba, i tre tecnici dell’Agip da due mesi nelle mani di guerriglieri del Mend. I tre sono stanchi, delusi, scoraggiati. Accusano il governo italiano «che non fa niente» e l’Agip «che ci lascia in questa giungla» e aggiungono: a Roma «devono fare pressioni sul governo nigeriano per accogliere le loro richieste, altrimenti siamo in trappola». Il capo dei guerriglieri, Jomo Gbono spiega: «Se il governo spera che libereremo gli ostaggi senza contropartite avrà una sorpresa».
«Continuiamo a fare il possibile». Così il portavoce dell’Eni, interpellato dall’Apcom, riferisce lo stato della trattativa per la liberazione dei due italiani e del libanese.
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