«Jane Fonda? Uno spot per il Klu Klux Klan» Le battute fulminanti delle pellicole al Lido

E va bene. Togliamo a un film gli attori, le scenografie, il montaggio e i costumi. Rimangono le battute. Tante. Ma poche memorabili. Al Lido quest’anno se n’è ascoltata qualcuna che rimarrà negli annali. Tipo questa: «Ho visto Jane Fonda in tv e mi è venuta voglia di iscrivermi al Klu Klux Klan», pronunciata da Christhoph Waltz in Carnage. O la chiarissima e riassuntiva «la mia non è stata una bella favola, stupida», che Wallis Simpson dice al suo alter ego contemporaneo nel film di Madonna, W.E., che è riuscito nell’impresa impossibile di prendersi (molti) meno fischi di quello della Comencini. Molto opinabile ma efficace la frase sui poliziotti in Black Bloc sulla tragedia del G8 di Genova: «Una mandria di cinghiali fatta di speed». Sono queste, alla fine, le battute che colorano un film e spesso gli sopravvivono. Magari sarà così per quella di Shame di Steve McQueen: «Noi non siamo brutte persone ma veniamo solo da un brutto posto». Di certo molto più esplicativa di quella, invero banale, di Abel Ferrara in 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra. Eccola: «Quando sai che devi morire e che il mondo finirà, alla fine devi accettare una cosa. Due sono le cose certe nella vita: le tasse e la morte. Delle prime sappiamo che dipendono dal fisco, della morte invece non sappiamo da chi dipende». Sono mille anni, come minimo, che si ripete una battuta del genere ma che cosa fa la differenza tra il successo e l’oblio? Il tempismo. E questo è di certo uno dei momenti giusti per ricordare frasi così. Come quelle di Dark Horse di Todd Solondz: «L’umanità è una cloaca. Si pensa solo a essere sazi di cibo e di sesso». Tanto più che è stata pronunciata da un bamboccione americano assai complessato. E, a parte i toni splatter del Faust di Sokurov («Ma dove mai è l’anima? Qui c’è solo spazzatura, robaccia» detto dal dottor Faust durante un’autopsia) e l’anatomico e allusivo «Ti ho pensato...

con la gamba», di Filippo Timi a Claudia Pandolfi in Quando la notte della Comencini, quella che forse riassume tutto è «la passione brucia ma gli italiani sono incombustibili» da Piazza Garibaldi di Davide Ferrario. Bel gioco di parole. Ma piacerà solo a chi non ci conosce davvero.

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