Java diventa sempre più open, si avvicina ai linguaggi di scripting e Sun propone una sorta di telefono cellulare come alternativa al “Pc da cento dollari” che dovrebbe portare l’alfabetizzazione informatica anche nei Paesi in via di sviluppo. Sono queste, le novità più rilevanti, emerse dall’annuale kermesse degli sviluppatori Java, il Java One 2007, tenuto come al solito al Moscone center di San Francisco.
Un iPhone per Sun
Ma
se le novità per gli sviluppatori e la comunità open source erano in un
certo senso già nell’aria da tempo, un accattivante simil-iPhone dai
bordi arrotondati ha subito catturato l’attenzione dei media. Questo
smartphone presentato a San Francisco è solo uno dei primi prodotti
realizzati sul nuovo software JavaFx Mobile, creato sulla base del
kernel Linux e che deriva direttamente dalla tecnologia comprata da Sun
lo scorso mese acquisendo l’azienda SavaJe.
Rilasciato in open source, sotto la Gpl, JavaFx è rivolto ai produttori di apparecchi elettronici consumer e promette di velocizzare lo sviluppo di dispositivi basati su Java e Linux, dai telefoni ai frigoriferi, passando per i set-top box per la Tv digitale o satellitare.
In
pratica questa tecnologia è una sorta di compendio delle
caratteristiche di Java Se e Java Micro Edition (già utilizzata su una
miriade di telefoni cellulari) che offre una completa piattaforma open
source per gestire, controllare e inviare agli utenti contenuti
interattivi e dinamici, su un qualsiasi dispositivo.
Perché,
spiega, il Ceo di Sun Jonathan Schwartz sul suo blog, oggi agli «occhi
dei consumatori, i device stanno convengendo: dove si guarda un film,
si gioca a un videogame o ci si connette con gli amici» o anche «dove
una pubblicità cerca di raggiungerti - è molto meno interessante
rispetto a quando cerca di farlo».
Insomma l’attuale convergenza,
che obbliga la produzione di contenuti indipendenti dal device usato
per visualizzarli, non è, secondo Schwartz, niente altro che un
postulato della famosa promessa del “Write once, run everywhere” (lo
scrivi una volta e gira dappertutto), lanciata da Java più di dieci
anni fa.
Scripting e Web 2.0
L’obiettivo di JavaFx è abbassare il livello di complessità nell’uso di tecnologie Java in questi dispositivi, grazie all’uso di JavaFx Script: un semplice linguaggio di scripting pensato più per i “creativi professionali” e per chi gestisce siti Web piuttosto che per gli sviluppatori, che si affianca agli altri linguaggi di questo tipo (Php e Ruby) già supportati dalle Java Virtual Machine.
Vista da
un’altra angolazione, questa mossa di Sun cerca di fare essenzialmente
due cose. La prima è recuperare tutti quegli sviluppatori che hanno
scelto questi linguaggi (Php e Ruby on Rails), proprio grazie alla loro
minor complessità rispetto a Java. La seconda è inserirsi nel grande
filone delle “rich internet application” (Ria), che sono alla base del
cosiddetto Web 2.0, creando nuove «opportunità per Sun e i suoi
partner, offrendo la possibilità di sviluppare una completa linea di
nuovi prodotti», come ha chiaramente dichiarato Rich Green, executive
vice president di Sun Software.
Tra i carrier e le Nazioni Unite
Yahoo e Vodafone con i suoi servizi “Vodafone live!”, sono tra i primi grandi provider e carrier che hanno aderito a questa iniziativa di Sun e hanno iniziato già ad usare la nuova tecnologia.
Ma il testimonial su cui Sun ha puntato di più è stato Djibril Diallo, il direttore dell’ufficio per lo “Sport, lo Sviluppo e la Pace” dell’Onu, che ha offerto il supporto a queste tecnologie nei Paesi in via di sviluppo. Perché, ha detto il funzionario delle Nazioni Unite, ci sono miliardi di persone che non hanno mai usato un pc e «portare Internet alla gente» attraverso device mobili come questo, può ridurre il digital divide «allargando le possibilità d’accesso».
È quindi «imperativo che l’industria It continui ad innovare affinché (l’accesso) diventi un realtà mondiale».
A
questo proposito Diallo ha citato l’esempio della Repubblica del Congo,
che pur essendo una delle nazioni più ricche dell’Africa, ha meno di
cento linee telefoniche fisse, ma ha anche una delle più alte
diffusioni di cellulari d’Africa e del mondo.
Embedded e Web service
All’insegna della semplificazione è stata preannunciata anche una nuova metodologia di gestione degli aggiornamenti della piattaforma Java, che saranno gestiti attraverso singoli “Superpacchetti”, che dovrebbero semplificare la vita di chi aggiorna applicazioni che usano solo alcuni piccoli “pezzi” di codice Java.
Per lo stesso motivo, Sun ha anticipato la “modularizzazione” che partirà, con la versione 3, dell’application server Java GlassFish, che così dovrebbe essere più semplicemente integrato in sistemi "embedded" come i circuiti dei telefonini, dei navigatori satellitari, delle schede di controllo delle automobili e dei più moderni elettrodomestici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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