«Kakà? Non lo batterete Nel marketing vince lui»

«Testimonial perfetto, sempre disponibile, piaceva alle persone di tutte le età». Kakà fa rimpianto, non solo tra i milanisti. Ma Winand Krawinkel non sta ricordando il caro estinto: il quarantacinquenne manager tedesco, che parla benissimo l’italiano per essere qui da solo tre anni, è un tifoso rossonero spinto dalla fede, ma soprattutto dal business. Leggasi direttore marketing per l’Italia di Adidas, lo sponsor di Kakà, del Milan, del Real Madrid, mettiamoci anche Messi (che però nel Barcellona indossa maglia Nike). E, in qualche modo, ora pure Cristiano Ronaldo vestirà le tre strisce giocando nel Real, anche se è uomo Nike. Raffinatezze di mercato che non sfuggono agli sponsor. Dunque Adidas non piange, semmai piangeranno solo il Milan e i milanisti. Domanda, dunque: quanto ci perderà il Milan? Risposta: quanto ci guadagneranno Kakà e il Real dal punto di vista degli sponsor. Alcuni studi dicono che a Madrid, grazie a marketing, biglietti ed altro, potrebbero incassare 75 milioni di euro soltanto per l’effetto Kakà. «Mi sembra un po’ tanto», suggerisce Krawinkel. Altri studi ricordano che Beckham fece guadagnare 400 milioni. «È difficile perfino contarli». D’accordo, può darsi che certi numeri siano esagerati, ma.... «Ma va a finire che Kakà continuerà ad essere un testimonial per l’Italia. È un giocatore internazionale, con lui e il Milan abbiamo lanciato un progetto nelle scuole ed è stato un successo: Ricardo interpreta certi valori. Peccato doverlo interrompere».
Asciugate le lacrime mamme e bambini, è perso il calciatore non il testimonial. In Italia Kakà guidava la classifica dei testimonial, poi Beckham, Ronaldinho, Pato. «Pato arriverà al top fra i giovani». Nel mondo ora è in testa a testa con Messi. Due anni fa a Yokohama, quando il Milan si giocò la coppa Intercontinentale, Ricardo presentò la nuova scarpa Adipure. «Per noi era la terza scarpa top. Ci fece vendere più di centomila pezzi e non è mai sceso da quel livello». Tradotto? Kakà non è solo un affare per vincere sul campo, ma anche nel marketing. Il Milan perderà un indotto consistente. E Adidas venderà meno maglie. Di solito i picchi sono ad inizio stagione e a Natale. «Ronaldinho ci fece vendere tantissimo appena arrivato». Verbo al passato. In Spagna si attendono di decuplicare, stando nell’ordine delle centinaia di migliaia.

Oggi Adidas dedica ai costi di marketing 1,43 miliardi di euro, pari al 13,2% del fatturato totale. E ha messo insieme, in Spagna, una sfilata da collezione: Kakà e Messi, oltre al Ronaldo infilato in maglia Real. Ed ora Perez sta cercando De Rossi. Guarda caso un uomo Adidas.

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