Maria Mazzoni
da Verona
Chi ha conosciuto Kia Sportage nel 1996, e non ne ha seguito la successiva evoluzione, avrà difficoltà a riconoscerlo in questa edizione 2006, tale è stato il salto di qualità: dal comfort, anche acustico, alla finizione, dalle doti di guida al potenziale prestazionale. Il confronto con quella prima edizione viene istintivo guidando il nuovo Kia Sportage dotato della motorizzazione 2.0 CRDI-VGT da 140 cv, la versione con turbina a geometria variabile del 2.0 turbodiesel VM già noto nella esecuzione da 112 cv e che realizza un vistoso incremento prestazionale non solo in potenza, ma anche in coppia, visto che passa da 245 a 305 Nm al regime invariato di 2mila giri. La magia è dovuta alladozione di un turbocompressore Garret AirResearch a geometria variabile che ha dilatato a dismisura il rendimento ottimale del propulsore, ora associato a un eccellente cambio manuale a 6 marce. I numeri in questo senso non lasciano dubbi: accelerazione 0-100 in 12 secondi e velocità di 180 orari, il tutto con un consumo medio di 7,1 litri di gasolio per 100 chilometri.
Il nuovo Sportage è un Suv relativamente compatto, lungo 4,38 metri, che combina ottima abitabilità e capacità di carico (il vano offre una volumetria utile da 667 a 1.886 litri) con doti di maneggevolezza perfette anche per muoversi in ambiti angusti, a cominciare da quelli urbani. Ma è su strada aperta che Sportage va gustato al meglio. È agile, sicuro nelle reazioni, grintoso nellaccelerazione e generoso nella ripresa. Le doti di tenuta in curva sono esemplari per un veicolo assettato per il fuoristrada, sia pure moderato, ma soprattutto sono la neutralità e la compostezza delle reazioni nella guida ad andatura brillante che sorprendono.
Lautotelaio, con sospensioni a ruote indipendenti anteriori e posteriori, dimostra grande competenza di assetto geometrico e di taratura delle unità ammortizzanti, del carico delle molle e delle barre anti-rollio.
Il propulsore si distingue per lestensione dellarco di giri della sua erogazione ottimale e il nuovo cambio a 6 marce è scorrevole e preciso negli innesti. La sesta è saggiamente surmoltiplicata, per consentire una marcia autostradale confortevole e con consumi e stress meccanico ridotti, ma anche con questo rapporto «lungo» le doti di ripresa rimangono notevoli.
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