da Milano
La fusione tra Generali e Toro finisce nel mirino dellAntitrust: nella riunione di ieri lautorità ha deciso di avviare listruttoria sullacquisizione. Non solo. Lesame si allargherà anche ai complicati rapporti tra la stessa Generali e Fondiaria-Sai. I due gruppi sono per un verso concorrenti e per un verso legati da un rapporto azionario visto che questultima controlla il 2,4% circa del gruppo triestino. E qualche mese fa il patron di Fonsai Salvatore Ligresti aveva addirittura avanzato la richiesta di un posto nel cda del «Leone». Nessun problema invece dallIsvap: lautorità che regola il settore assicurativo ha concesso il suo via libera incondizionato.
Per quanto riguarda la fusione con Toro, da cui scaturirà il primo operatore assicurativo nel settore danni in Italia, lopinione dellAntitrust è netta: loperazione potrebbe attenuare sensibilmente la concorrenza in diversi segmenti del settore danni, vista la sovrapposizione delle quote di mercato delle due imprese. Un potenziale pericolo, dice lantitrust, anche i rapporti con Fondiaria-Sai: i significativi legami personali e finanziari tra i due gruppi potrebbero avere effetti sul grado di concorrenzialità. E questo potrebbe accadere anche grazie alla possibilità di contatti frequenti anche in mercati diversi da quello assicurativo. Il timore, esplicitamente affermato, è la costituzione di una posizione dominante tra i primi due operatori nel settore danni. Relativamente alle nozze Toro-Generali, il rischio di unattenuazione della concorrenza riguarda in particolare i rami in cui le quote congiunte detenute dai due gruppi sarebbero maggiori del 25%. Tra gli altri: infortuni, malattia, incendio, responsabilità civile generale, trasporti aerei e ferroviari. Nel contratto siglato con la De Agostini per lacquisto di Toro, Generali si è assunta i rischi di un no dellAntitrust.
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