L’agriturismo in provincia? Un comparto ancora tutto da scoprire

L’agriturismo in provincia? Un comparto ancora tutto da scoprire

L’agricoltura romana cresce con numeri da new economy. Lo scorso anno la produzione agricola è cresciuta del 15 per cento, a una velocità quasi quattro volte maggiore del Pil della città di Roma (più 4 per cento). E nel comune che conta anche il maggior numero di aree protette, l’agriturismo si dimostra tra i settori più dinamici dell’economia capitolina: 25 aziende nel territorio comunale, 64 in provincia di Roma, 345 nel Lazio, con un tasso di crescita del numero delle aziende superiore al 150 per cento nel quinquennio 1998-2003 (fonte Istat 2005). Numeri che mostrano il fermento di un comparto che si prepara adesso a un nuovo salto di qualità. Secondo le stime dell’Azienda Romana Mercati - Cciaa di Roma, sarebbero 250 le aziende agricole romane in possesso dei requisiti per poter iniziare entro breve l’attività agrituristica. E chi vuole intraprendere un’attività agrituristica si può oggi rivolgere allo Sportello unico per l’agriturismo, istituito dal comune di Roma per facilitare l’ottenimento delle licenze. Non solo. La nuova legge regionale sull’agriturismo, attualmente all’esame della Commissione agricoltura, promette di rendere ancora più facile e conveniente l’apertura di un agriturismo, oltre a introdurre la categoria di «turismo rurale» per quelle strutture che non rientrano nei parametri.
Per fare il punto su un settore strategico per l’economia turistica della città, capace di rafforzare l’offerta complessiva, il sindaco Veltroni ha gli stati generali dell’agriturismo romano presso il Casale Trigoria (via Grotte Penseroni 14), l’ultima azienda nata grazie alla corsia preferenziale dello Sportello unico. Ad oggi gli stranieri rappresentano circa il 40 per cento delle presenze negli agriturismi romani, contro una media nazionale che non supera il 25 per cento.

«Si potrebbe fare di meglio, quando verranno favorite soluzioni logistiche e di trasporto che possano mettere in comunicazione città e campagna» dice Toni De Amicis, presidente dell’Azienda Romana Mercati. L’agriturismo punta infatti a proporsi come alternativa agli alberghi del centro, sfruttando tutti i vantaggi dell’«agropoli» romana, che permette di diversificare la vacanza con un mix di cultura e natura.

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