Cronache

L’allarme di Biondi: «Così il Pdl rischia altre fughe»

«Per manifestare «un disagio che molti avvertiamo», Alfredo Biondi, tessera numero 3 di Forza Italia e oggi deciso a operare per la crescita e il consolidamento del Pdl - ha scritto al presidente Silvio Berlusconi, dopo aver affidato a una lettera aperta, firmata «Consulta liberale», alcune considerazioni critiche sulla vicenda Mondello-Boitano. «La loro decisione di lasciare il Popolo della libertà - sottolinea Biondi - indipendentemente dalla scelta di aderire all’Udc» deriva anche dal fatto che «da tempo la gestione interna ha dimenticato i principi di confronto e dibattito sui quali era nata e si era radicata Forza Italia». C’è di più (e peggio), per Biondi: «L’assenza di una gestione pluralista e coinvolgente - insiste l’ex segretario nazionale del Pli, ministro e parlamentare - vede ogni tipo di decisione fatta cadere dall’alto, senza che vi sia alcun confronto». Ne sono esempi palesi, fra l’altro, «le candidature già decise, di cui si vocifera, per le prossime elezioni regionali», nonché il fatto che vengano «nominati coordinatori senza alcun coinvolgimento della base, in una interpretazione di carattere feudale che contrasta con la dialettica politica». In questo senso, si spiega perché «anche in Liguria, molti aderenti alla nascita del nuovo soggetto politico Pdl, di ispirazione liberale e democratica, ritengano che la situazione abbia superato il limite di sopportazione e necessiti di un chiarimento interno formale e costruttivo», per evitare che alle regionali 2010 il Pdl giunga lacerato da profondi dissensi interni».

Intanto, mentre Luigi De Luca, consigliere comunale del Pdl alla Spezia ed esponente sindacale e del volontariato cattolico, passa al Movimento dei Popolari Liberali di Carlo Giovanardi, il consigliere provinciale Mario Maggi (Popolo della libertà) saluta con favore il fatto che «nel consiglio comunale di Lavagna, dopo il passaggio di Gabriella Mondello all’Udc, il Pdl ha subito acquisito l’adesione di quattro membri dell’assemblea: Luigi Barbieri, Massimo Chiappara, Vito Elia e Santo Nucera».

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