Gli Stati Uniti ritengono che in Iran i Guardiani della rivoluzione stiano soppiantando il governo e che il Paese si stia forse dirigendo verso una dittatura militare.
Lo ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Parlando a una sessione con studenti in Qatar, trasmessa alla televisione, Clinton ha negato qualsiasi intenzione americana di attaccare lIran, sostenendo che Washington vuole ricercare il dialogo con Teheran ma che non possa «rimanere con le mani in mano» mentre lIran lavora su un possibile programma nucleare.
Ha confutato un possibile attacco americano, aggiungendo: «Stiamo cercando di rendere unita la comunità internazionale per premere sullIran attraverso sanzioni dellOnu, pensate specialmente per quelle imprese controllate dai Guardiani della rivoluzione che, in effetti, pensiamo stiano soppiantando il governo dellIran».
«Questo è quel che vediamo. Che stanno soppiantando il governo dellIran, il leader supremo, il presidente, il Parlamento, e che lIran si muove nella direzione di una dittatura militare. Questo è il nostro punto di vista».
Intanto la Francia ha smentito le indiscrezioni che parlavano di nuove proposte in arrivo per lIran per lo scambio di combustibile nucleare, dopo la decisione di Teheran di dare il via allarricchimento delluranio. Era stato Ali Akbar Salehi, capo dellOrganizzazione per lenergia atomica iraniana, a far trapelare queste indiscrezioni, secondo le quali Russia, Francia e Stati Uniti erano in procinto di presentare nuove idee. Il portavoce del ministero degli Esteri francese Bernard Valero ha invece ribadito che lunica offerta valida è quella che risale allo scorso anno, presentata a Teheran dalla Agenzia internazionale per lenergia atomica, Aiea, e che lIran ha rifiutato. «Il signor Salehi dovrebbe sapere che lunica proposta esistente è quella che è stata presentata dallAiea a ottobre, e alla quale non è ancora stata data una risposta soddisfacente», ha detto Valero.
Le poi smentite indiscrezioni iraniane sono lultima novità sul fronte della complicata crisi, che continua a tenere in allarme la comunità internazionale. Dopo lannuncio a sorpresa che gli Stati Uniti presenteranno le Nazioni Unite nuove sanzioni entro la fine del mese, sono arrivate le dure parole del segretario di Stato Clinton. Anche la Russia, tradizionalmente cauta sulla questione delle misure economiche, ha recentemente inasprito il tono riguardo eventuali sanzioni. Ieri, il premier israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato a Mosca per incontrare il presidente russo, Dmitri Medvedev e il suo omologo russo, Vladimir Putin; e dopo lincontro con Medvedev ha ribadito che «Israele ritiene che si debba esercitare una forte pressione sullIran con sanzioni molto dure».
Intanto lIran si trova ad affrontare un altro scoglio, a Ginevra, al Consiglio dei diritti umani.
Lallarme di Hillary Clinton: «LIran verso la dittatura militare»
LE VOCI Smentita dalla Francia lesistenza di proposte alternative sul combustibile atomico
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