L’amica la salva dalle fauci del pitbull

Ha salvato l’amica dalle zanne del feroce pitbull che l’aveva aggredita. Coraggiosamente ha lottato con l’animale riuscendo a strappargli la vittima, che poi è stata portata in ospedale dove i medici le hanno dovuto ricostruire i muscoli del braccio ridotti a brandelli dai morsi del cane. Una brutta avventura che nei giorni scorsi ha visto protagoniste due volontarie di associazioni che si occupano di aiutare i cani abbandonati: la vittima Sara B. di 31 anni insegnante di lettere residente a Limbiate, e la sua salvatrice Pinuccia P. di 46 di Garbagnate.
Le due donne si trovavano nel canile «Country dog» di Limbiate, dove stavano controllando una quarantina di animali rinchiusi nelle gabbie. Un lavoro che le volontarie svolgono ormai da molti anni e che non ha mai fatto registrare alcun incidente. Sara si stava occupando di Spike, un pitbull di 45 chili, generalmente accudito da uomini che entrano nella sua gabbia. Quando la giovane professoressa ha aperto per sbaglio quest’ultima, il cane le è piombato improvvisamente addosso, imprigionandola fra le sbarre.
La poveretta è caduta e l’animale le ha azzannato il braccio facendo scempio dei suoi muscoli. La collega che si trovava poco distante ha avvertito le sue urla strazianti e si è precipitata ad aiutarla. Ma la bestia inferocita anziché mollare la presa ha cercato di aggredire anche la nuova arrivata. Per fortuna, facendo appello a tutte le sue forze, e nonostante il cane le avesse già addentato una gamba, Pinuccia P. ha lottato con l’animale riuscendo ad avere la meglio, ma soprattutto trascinando lontano la volontaria ferita, prima di chiudere il serraglio impedendo così al pitbull di continuare a seminare terrore.
«Spike si era trasformato in un mostro che ci voleva sbranare a tutti i costi – ha raccontato la vittima -; se sono salva lo devo soltanto alla mia amica che ha trovato il coraggio e la forza di trascinarmi fuori dalla gabbia e di chiuderla in fretta alla nostre spalle».
Subito dopo essersi messe in salvo le due donne hanno lanciato l’allarme al 118 con un telefonino, e pochi minuti dopo Sara, a bordo di un’ambulanza è stata trasportata all’ospedale di Garbagnate Milanese. È stata affidata ai chirurghi, che hanno dovuto sottoporla ad una delicata operazione per ricostruire le fasce muscolari strappate dal braccio sinistro, suturando infine le ferite con 70 punti.

Il pericoloso incidente non ha comunque scoraggiato le due volontarie dal proseguire nella loro opera a favore dei cani abbandonati. «Una brutta esperienza che speriamo di dimenticare in fretta, ma che non ci esime – hanno sottolineato - dall’invitare la gente ad adottare gli animali costretti a vivere nei canili».

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