Il proscioglimento di Bros, al secolo Daniele Nicolosi dallaccusa di aver imbrattato alcuni spazi della città divide lopinione pubblica e - ma non è la prima volta - la stessa giunta milanese. Lun contro laltro schierati il vicesindaco Riccardo de Corato, acerrimo nemico degli «imbrattatori» e lassessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, promotore del progetto «Walls of fame» che da settembre affiderà una decina di spazi comunali ad altrettanti graffittari. Appena avuta la notizia del proscioglimento di Bros, che vanta in curriculum una mostra a Palazzo Reale e una al Padiglione di arte contemporanea, Finazzer Flory coglie la palla al balzo per coinvolgerlo nel progetto. «Premesso che non sempre la giustizia formale corrisponde a quella reale in un Paese come il nostro, dove anche nel campo del diritto pesano di più i precedenti che le innovazioni, il fatto che Bros sia stato prosciolto consente sul piano culturale di accoglierlo a lavorare con noi in nome della libertà artistica. Allo stesso tempo, però, devono esserci regole chiare, semplici e condivise - commenta lassessore -. Ecco quindi che non avendo più il vincolo di un contenzioso di fronte al nostro ente mi permette di coinvolgere, con coerenza e convinzione, Bros nelle nostre attività».
Non la pensa così Fabrizio de Pasquale, presidente della commissione consigliare Arredo urbano e segretario dellAssociazione nazionale Antigraffiti, che definisce la sentenza «scandalosa e molto pericolosa perché regala a migliaia di ragazzini il sogno dellimpunità, ma evidentemente oggi il diritto si sostiene nelle opinioni dei magistrati e non nelle leggi. Come associazione ci domandiamo cosa succederebbe se andassimo a imbrattare il Tribunale: sicuramente verremmo assolti».