Via dalla direzione del Tg4 a giugno, con la speranza che a succedergli sia una donna e che per lui ci sia un seggio Pdl nel prossimo Parlamento. Emilio Fede affida a la Zanzara su Radio24 gli auspici sul proprio futuro: «Spesso Berlusconi mi ha proposto la candidatura e ho sempre detto no perché volevo restare al Tg4. Però non mi dispiacerebbe andare in Parlamento, magari con mia moglie che è già senatrice». Quella dal Tg che dirige 20 anni sarà una separazione «consensuale», dice. «A giugno compio 81 anni, lavoro 11 ore al giorno. Basta». A Mediaset terrà un ufficio, ed è «praticamente già in palinsesto» un settimanale di approfondimento su Rete4 in seconda serata. La buonuscita di 7 milioni di cui si vocifera? Macché: «Mi vergognerei in questa situazione del Paese a prendere tutti questi soldi». Più probabile un «contratto di collaborazione», comunque trattasi di cifre «sotto il milione».
Per la successione, Fede fa i nomi di Safiria Leccese, Annalisa Spiezie o Benedetta Corbi. Quanto al processo per il giro di prostituzione: «Sono già stato condannato e dunque non me ne frega niente. Il processo è scontato. Cè stata unaggressione totale e questo pesa»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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