L’Authority aumenta il canone Telecom I gestori concorrenti: «Torna il monopolio»

L’Autorità per le comunicazioni ha aumentato il canone ai concorrenti (unbundling) di Telecom Italia che adesso, per transitare sulle linee dell’ex-monopolista, dovranno sborsare 0,85 centesimi di euro in più al mese. La tariffa di accesso alla rete passa, così, da 7,64 euro a 8,49 euro al mese. Sempre meno, comunque, di quanto richiesto dalla stessa Telecom che voleva un aumento di 1,75 euro al mese. La tariffa è comunque retroattiva, parte cioè dallo scorso gennaio e non c’è dubbio che sarà contestata dai concorrenti di Telecom Italia, ossia Wind, Fastweb, Vodafone, Tele2 e Bt Italia. Telecom fa sapere che la sua tariffa di unbundling è sempre sotto la media europea che, per le altre società di tlc è di 9,30 euro al mese.
Sulla linea opposta gli operatori alternativi che hanno parlato addirittura di ritorno al monopolio e ritengono ingiusta la delibera dell’Agcom che non favorirà la crescita della concorrenza nel Paese.
Intanto, ieri, la Consob brasiliana (Cvm) ha dato il suo parere non vincolante sul ricorso di Telco contro l’obbligo di Opa su Tim Participacoes, affermando che la deliberazione sull’offerta va mantenuta.

La decisione ha messo le ali al titolo Tim Participacoes quotato a San Paolo e salito del 6,95%. L’Opa su Tim Brasil, che non tocca Telecom ma solo i soci Telco, ossia Telefonica, Generali, Banca Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia, dovrebbe costare intorno ai 450 milioni di euro.

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