L’avvocato: Preziosi agì per legittima difesa

Due ore e quindici minuti di arringa. Tanto è durata ieri, in Tribunale a Genova,la difesa dell'avvocato Andrea Vernazza, legale di Enrico Preziosi nel processo sulla presunta combine di Genoa-Venezia. Un discorso a tratti accalorato, un autentico show arricchito da battute che hanno fatto sorridere anche il giudice Cascini apparso sempre molto attento e impassibile. Come annunciato, il legale del presidente rossoblù ha puntato a demolire le accuse dei pm Lari e Arena. Vernazza è partito da questioni giurisprudenziali sull'univocità della condotta che avrebbe portato al reato per poi arrivare ad analizzare la vicenda con le intercettazioni premettendo ciò che già aveva sostenuto il pm Nordio in un suo libro e cioè che «le chiacchiere sono una cosa i comportamenti un'altra». L'avvocato ha posto l'accento sul cambio di stato d'animo del presidente rossoblù subito dopo la presa di coscienza, attraverso una telefonata, che il Torino, diretto concorrente per la corsa in serie A, voleva influenzare il Venezia già retrocesso. E poi ha citato i tentativi vani di Preziosi per trovare conferme della cosa. Un atteggiamento che, secondo Vernazza, non è di chi si vuole comprare una partita, ma di chi cerca di difendersi. Ed ecco quindi la tesi della legittima difesa con le pressioni del Torino mai approfondite dall'accusa. Venerdì ci saranno le repliche e poi è attesa la sentenza.

Intanto la squadra è scesa in campo a Tortona nell'amichevole infrasettimanale. Contro il Derthona è finita 5-0 per i rossoblù. Gian Piero Gasperini ha mischiato le carte senza però poter impiegare Greco colpito da sindrome influenzale.

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