Economia

L’Enel pronta a investire 13 miliardi

Molto positivi i risultati del primo semestre. Grazie alla cessione di Terna dividendo anticipato tra 0,17-0,20 euro

Rodolfo Parietti

da Milano

Investire, investire, investire: anche quasi 30 miliardi di euro in 10 anni, se necessario, per aumentare il valore dell’azienda, garantirne lo sviluppo, ma anche per poter alleggerire le bollette. Argomento caldo, quello delle tariffe elettriche, con i previsti rincari autunnali (più 5%) provocati dall’aumento dei prezzi petroliferi destinati a pesare sui budget delle famiglie.
Parte infatti da qui l’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, che ieri ha scelto il meeting di Cl a Rimini come teatro della sua prima uscita pubblica, per sfatare alcuni «pregiudizi» e ricordare che dal 1999 a oggi il prezzo dell’elettricità «è diminuito del 15% in termini reali per effetto della maggiore efficienza degli operatori». Uno sforzo vanificato tuttavia dall’abnorme lievitazione delle quotazioni del greggio, cresciute del 600%. Senza contare i 7 miliardi di euro l’anno tra oneri impropri e tasse nazionali e locali «che non hanno nulla a che vedere con la produzione, distribuzione e vendita di elettricità»; ma che costituiscono un tributo sotto forma di sussidio da pagare a ferrovie, acciaierie e cartiere che l’Enel vorrebbe veder presto cancellato.
L’obiettivo principale resta comunque l’affrancamento dell’Italia dal «ricatto del petrolio» attraverso un maggior utilizzo del carbone pulito e delle fonti rinnovabili. Con la conversione delle centrali di Civitavecchia e Porto Tolle (Rovigo), l’Enel punta a ottenere un abbattimento dei costi di produzione che dovrebbe avere una ricaduta positiva sulle bollette che Conti ha stimato in un taglio del 20%.
Nei prossimi 5 anni è inoltre già in cantiere un investimento superiore a 1,7 miliardi per finanziare lo sviluppo di centrali eoliche, mini-idriche, geotermiche e solari.
Questo duplice asse di potenziamento è sorretto dalla massa di investimenti che costituiscono il cuore del piano industriale che l’Enel presenterà il prossimo 8 settembre, di cui Conti ha anticipato alcune linee-guida. «Nel periodo 2005-2009 - ha annunciato - Enel investirà oltre 13 miliardi, completando le riconversioni a carbone delle centrali, sviluppando le fonti rinnovabili, migliorando le reti e installando il contatore elettronico a 30 milioni di clienti». Un ulteriore sforzo finanziario che va ad aggiungersi ai 14,4 miliardi già spesi tra il 1999 e il 2004 per ammodernare gli impianti (10 miliardi) e per potenziare e migliorare la qualità delle reti di distribuzione (4,4 miliardi). Insomma, nel decennio 1999-2009 gli investimenti toccheranno i 28 miliardi circa.
L’ad di Enel si presenterà all’appuntamento dell’8 settembre con conti semestrali «molto buoni», forte di una tendenza positiva anche per l’intero anno e con il closing dell’operazione Terna praticamente già concluso.

La vendita della tranche residua di Terna a Cdp, che non avrebbe chiesto alcuno sconto sul prezzo («Non mi risulta», ha precisato Conti), consentirà a Enel di distribuire «probabilmente entro novembre» un dividendo anticipato «ampiamente dentro la forchetta» tra 0,17 e 0,20 euro.

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