Passerà alla storia come il quarto temerario che ha tentato di scendere in auto la scalinata di Trinità dei Monti. Un primato bizzarro del quale F.D.G., ventiquattrenne nato in Colombia ma residente in Italia, neanche si è reso conto. Era in stato di ebbrezza quando allalba di ieri è stato accerchiato e bloccato da polizia, carabinieri e vigili urbani.
Lepisodio, che ha già suscitato un mare di polemiche, è accaduto allalba. Secondo la ricostruzione fatta dalla municipale, il ragazzo alla guida di una Toyota Celica, proveniva da via Sistina. Giunto allaltezza della scalinata, ha girato a sinistra pensando che la strada continuasse fino a giù. Ma dopo qualche gradino, si è reso conto che cera qualcosa di strano. Ha bloccato lauto e con laiuto di alcune persone che si trovavano a Trinità dei Monti ha tentato di riportarla su. Viste le obiettive difficoltà, il gruppetto ha preso la decisione di spingere la macchina fino alla Barcaccia. Nel frattempo lallarme era già scattato e ad aspettare il colombiano cera un vero e proprio esercito, formato da tutti i rappresentanti delle forze dellordine. La polizia municipale, dopo aver controllato i documenti della Toyota, ha ritirato la carta di circolazione allo straniero, perché lauto risultava senza revisione. F.D.G. ha pagato anche in prima persona: sottoposto alletilometro è risultato positivo. Gli è stata quindi tolta la patente ed è stato denunciato per danneggiamento di monumenti artistici e guida in stato di ebbrezza. Sul posto poco più tardi è giunta anche la Sovrintendenza ai Beni culturali, che ha visionato la scalinata, riscontrando lievi danni.
Del resto non è un buon momento per i monumenti di questo francobollo capitolino. Esattamente un mese fa, infatti, ad essere stata presa di mira da parte di quattro extracomunitari ubriachi era stata proprio la fontana monumentale della Barcaccia del Bernini, «ferita» con un cacciavite. Limpresa del colombiano, invece, aveva già tre precedenti. Nel 1963 il maresciallo Spatafora a bordo della Ferrari della polizia, aveva sceso la scalinata in auto per inseguire un rapinatore. Nel 1993, invece, era stata percorsa da un nomade che aveva rubato una Mercedes ed era inseguito dai carabinieri. Dieci anni più tardi un romano aveva imboccato per errore Trinità dei Monti alla guida di una Bmw, ma si era fermato sulla prima terrazza.
Lepisodio di ieri ha riaperto lo spinoso capitolo sulla sicurezza dei monumenti romani. «Con questultimo ubriaco si è raggiunto lapice della follia - dichiara Luigi Camilloni, presidente dellOsservatorio Sociale -. Il Governo si assicuri che la pena inflitta sia certa e rifletta sullopportunità di introdurre i lavori forzati o obbligatori per tali reati».
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