L’erba di Marassi torna ad essere verde

È costato 210mila euro per i 7140 metri quadrati di terreno gioco. Più 80mila euro per i 1478 metri quadrati di bordo campo. I primi suddivisi in tre fra Genoa, Samp e Comune. I secondi in quattro perché alla spesa ha partecipato pure l'azienda bergamasca Limonta che ha fornito il materiale.
Ieri, prima della partita, l'assessore Bruno Pastorino, insieme a Gianni Blondet e Alessandro Zarbano per il Genoa e Beppe Marotta per la Samp, ha presentato al pubblico il tappeto erboso di Marassi. Il campo di calcio genovese non è soltanto il più nuovo d'Italia, ma anche quello più tecnologico. Per posare i rotoloni di manto erboso sono stati impiegati fino a sessanta agronomi e operai che, in soli otto giorni, un record, sono riusciti a fare disputare l'incontro fra Genoa e Torino lavorando pure la sera di San Silvestro. Si tratta di un tappeto verde uguale a quello di San Siro. Cresciuto e raccolto proprio nelle vicinanze dello stadio milanese e trasportato in riva al mare dai tecnici della Limonta. È stato realizzato con la rivoluzionaria tecnica dalla quale si ottiene un prodotto ibrido. In sostanza la base del tappeto è di plastica filtrante, simile a quella dell'erba finta per i campi da calcetto o da tennis. I primi tre centimetri e mezzo sono anche quelli di erba finta, ma molto più rada in modo tale da consentire la copertura totale con uno strato di sabbia e terriccio in mezzo al quale cresce l'erba vera. In questa maniera, secondo gli esperti agronomi della Limonta, la radice, grazie allo strato di fondo drenante, ma compatto, risulta meno fragile e il terreno meno soggetto alle intemperie. Secondo alcuni critici, però, lo strato di base artificiale potrebbe cr+eare problemi con il caldo, soffocare le radici, fare diventare gialla l'erba e costringere le società di calcio e il Comune a dovere rifare tutto la prossima estate. Per gli atleti, adesso, il terreno di gioco è veloce e piace.
«Ci hanno assicurato - ribatte l'assessore Pastorino - che il terreno di gioco durerà almeno un paio di anni. Genova ha in questo momento il manto erboso più nuovo e avanzato tecnologicamente d'Italia. Uno sforzo degli operai e dei tecnici che ci hanno lavorato reso possibile grazie anche all'intesa fra Comune, Genoa e Sampdoria. Adesso non resta che pensare a adeguare lo stadio alle normative europee per la Coppa Uefa. Il termine previsto è aprile. Penso che saremo in grado di trovare quel milione di euro necessari per gli schienali di distinti e gradinate. Allo stesso tempo, a fine mese, dovremo ricevere dalla società incaricata Praxi, la perizia per stabilire il valore dello stadio di Marassi».
La Lega Calcio ha elogiato la collaborazione fra Comune e società di calcio genovesi, ma sta anche spingendo perché la gestione passi dagli enti locali alle squadre. «Quello che è importante è offrire ai genovesi un campo di gioco a livello internazionale con un'ottima manutenzione - dice Zarbano - puntiamo a consolidare la collaborazione con il Comune. Non so ancora se continueremo così oppure se passeremo alla gestione diretta dello stadio».

«Il futuro - spiega Marotta - è la proprietà, e non soltanto la gestione, dello stadio da parte delle società di calcio. Le condizioni del terreno di gioco erano preoccupanti. La collaborazione con il Comune è stata un successo brillante».

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