L’erede di Michele in Rai? Si rivelerà solo a gennaio: il varietà scalza Annozero

Fiction e show al posto del programma, serve tempo per riorganizzare la struttura dell’informazione. Santoro raggira tutti: dall'editto bulgaro a Rai per una notte, travestirto da martire ne esce da nababbo

L’erede di Michele in Rai? 
Si rivelerà solo a gennaio: 
il varietà scalza Annozero

Roma - Santoro se ne va. Nel bene o nel male, a seconda dei punti di vista, la Rai ha risolto un nodo cruciale, con il consenso di tutti. Ma, ora, chi e che cosa colmerà il vuoto lasciato da Annozero? E, più in generale, che piega prenderà la galassia dei programmi di informazione della tv di Stato (da Ballarò a Parla con me) che tanti mal di pancia hanno procurato al premier?

L’uscita di scena di «Michele chi?» apre scenari fino a qualche settimana fa inimmaginabili. Già da ieri giornali e blog hanno dato avvio al toto-candidato sostituto: si fanno i nomi di Corrado Formigli (da sempre nella squadra di Santoro) o Maurizio Belpietro, ipotizzando una linea di continuità con il precedente show o un cambio di rotta. Ma se invece non venisse chiamato nessuno in quell’invitante prima serata di Raidue? E se in autunno non ci fosse proprio un talk show di approfondimento sul secondo canale? L’ipotesi non appare poi così peregrina. Mica facile mettere in piedi un nuovo programma che possa sostituire Annozero e riuscire nell’immane impresa di fare almeno la metà degli ascolti che raggiunge la trasmissione. Bisogna trovare l’idea giusta, la redazione adatta, la linea originale. Ci aveva già provato l’attuale direttore di Libero, Belpietro, chiamato a inventare una trasmissione che potesse controbilanciare quelle più schierate a sinistra. Ma ogni progetto era stato abbandonato per timore di soccombere rispetto alla vasta platea dei fan santoriani. Ora che il «problema» è risolto, che fretta c’è di mettere in piedi altri talk politici che, di qualunque genere e colore siano, creano comunque problemi? La linea degli alti vertici di viale Mazzini sarebbe dunque quella di approntare un pacifico autunno su Raidue con le consuete serie americane, i noir, il talent show X Factor e qualche nuovo varietà «sperimentale», magari proprio al giovedì, la serata di Annozero. Un palinsesto non «disturbato» neppure dalle docufiction che saranno prodotte da Santoro nella nuova veste di consulente: sono sette e arriveranno su Raidue nel 2011.

Magari, se proprio si deve, si può immaginare un nuovo talk di attualità per l’inizio del prossimo anno, da realizzare con calma. E già che ci siamo collocandolo in una fascia più consona alle «difficili» discussioni politiche, magari la seconda serata, dove però già imperversa Gianluigi Paragone. Si vedrà. Anche perché nei corridoi importanti di viale Mazzini i volti, dopo la felice conclusione della guerra con Santoro, sono più distesi. E i dirigenti cominciano a immaginare un futuro dove non ci siano più programmi basati sul duro confronto, che a volte degenera in rissa. Si sognano talk più pacati, anche a scapito dell’audience. Qualcuno osa pure pensare a «spensierate» prime serate di film, varietà, calcio e fiction su tutti i tre canali Rai, compresa la Raitre fortino della sinistra. E se per incanto, dopo Annozero, scomparisse pure Ballarò? Scoppierebbe una mezza rivoluzione, si alzerebbero le barricate, un nugolo di parlamentari urlerebbe alla «fine della democrazia», però la risoluzione del caso Santoro fa scuola.

Per il momento, comunque, il talk del martedì di Raitre è previsto in palinsesto e il conduttore Giovanni Floris ha un contratto (anche lui si è licenziato da dipendente ed è diventato consulente) che scade a giugno del 2011. Cioè per lui un’altra annata è garantita. Ma nella tv di Stato tutto può succedere.

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