Giornata difficile per chi si è spostato in metrò. Lo sciopero Slai Cobas di ieri (dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 fino alla fine del servizio) ha creato numerosi disagi in città: in tanti hanno utilizzato lauto intasando le vie dingresso al centro e sui mezzi pubblici non si poteva respirare. Ferme la linea uno e due. La linea tre ha funzionato solo nel tratto fra Centrale e Porta Romana. Intorno alle 16, unora dopo linizio della seconda fascia di servizio garantito, i treni della linea 1 della metropolitana viaggiavano strapieni. E poco prima delle 18, i vagoni sono stati letteralmente presi dassalto da chi è uscito prima dallufficio pur di non perdere lultimo metrò. Ressa invivibile alla stazione di Palestro, dove la voce dello speaker di Atm ha dovuto ripetere tre volte, in tono imperativo, «allontanarsi», prima che un treno sulla linea Rho-Bisceglie potesse ripartire. Impossibile trovare un parcheggio libero in centro, dove in tantissimi hanno approfittato della sospensione di Ecopass per entrare nellarea protetta con la vecchia auto.
Il traffico in aumento a causa dello sciopero non ha certamente fatto bene allaria, tornata a livelli preoccupanti già dal giorno prima dellagitazione. Ma stavolta gli esperti di Legambiente non hanno sollevato nessun allarme. Da qui la frecciatina lanciata dal vicesindaco Riccardo De Corato allassociazione di ambientalisti: «Legambiente - interviene - che è sempre tanto sollecita nel denunciare il problema dellinquinamento in Italia, su questo aspetto preferisce tacere. Perché questo silenzio? Forse perché i Cobas sono compagni di cordata?».
Per De Corato «il silenzio degli ambientalisti sullargomento non è una novità: anche il 26 e il 28 gennaio scorsi, in piena emergenza smog, cerano stati uno sciopero dei mezzi e una manifestazione che avevano mandato in tilt il traffico cittadino, creando ingorghi e aumentando linquinamento».
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