(...) melodrammatica. Che è capace di abbinare giovanilismi rap egrande canto, qualcosa che riesce a dare emozioni. Un po come ha fatto il Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, quanto di più simile a Giuseppe Verdi è possibile incontrare oggi. No, non scherzo. É la tradizione italiana che torna e rivive con nuovi mezzi, nuovi strumenti, nuovi suoni. Ma con la melodia come minimo comune multiplo e massimo comune denominatore che la accompagna sempre.
Potrei raccontarvi che Tiziano Ferro è lartista italiano che - nella composizione, nella scrittura e nellinterpretazione - è cresciuto più di tutti negli ultimi anni. Non è un caso se è con Laura Pausini ed Eros Ramazzotti litaliano che vende di più al mondo e litaliano che ha pubblicato il suo disco in più Paesi al mondo: quarantaquattro (ma potrei sbagliare per difetto). Certo, fra questi cè anche il Messico, le cui ragazze sono inferocite perchè Tiziano ha detto scherzando che hanno i baffi. Caso diplomatico poi chiuso grazie alle pronte scuse e alle precisazioni pilifero-tricologiche di Tiziano. Prova che, non solo Nessuno è solo, ma nessuno è nemmeno perfetto. Nemmeno Tiziano.
Potrei anche raccontarvi che - dopo canzoncine non destinate a passare alla storia della letteratura (e nemmeno a quella della musica, se è per questo) come Perdono, anzi Xdono nel terribile gergo giovanilistico, piacevoli giochini che scorrono via come acqua nella doccia - ora, a tratti, Tiziano Ferro sfiora la poesia. Parola sempre forte quando è abbinata alle canzoni e altrettanto spesso inadatta, anche quando si vuole fare un complimento. Però, sempre nel contesto della melodrammaticità e dei testi al confine del librettismo dopera, ci sta anche questo.
Insomma, potrei raccontarvi tutto questo. Ma preferisco dire perchè, secondo me, parlare di Ferro va oltre il discorso prettamente musicale. Soprattutto, a Genova. Perchè Ferro è un ragazzo che viene da Latina, una città che offre poco ai giovani. Che ha iniziato a cantare nei cori gospel della sua chiesa. Che era quasi bulimico, ai limiti dellobesità ed è arrivato a pesare centoundici chili prima di diventare ora quasi un sex simbol. Che ha un carattere un po introverso e tende a stare con pochi amici. Insomma, la storia di Ferro poteva essere una storia arrugginita, poteva sfociare in qualche fallimento, poteva fermarsi alla periferia del mondo. O, più semplicemente, a Latina, alla periferia di una grande città.
La storia di Ferro ci dice che, con la volontà, ogni successo è possibile. Ci dice che Nessuno è solo. A Latina, come a Genova.
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