Antonio de Curtis, in arte Totò, morì il 15 aprile 1967. Anche Ezechiele Pasqualini morì 40 anni fa. Che cosa accadrebbe se il Comune di Napoli togliesse dal sacello di famiglia le spoglie mortali del grande attore custodite nel cimitero del Pianto, a Poggioreale, e le gettasse in una fossa anonima? Al signor Pasqualini è accaduto. Una mattina suo figlio Gino, pensionato, sè recato al camposanto per deporre un fiore sulla tomba del padre e non lha più trovata. Sparita anche la lapide della madre Elena Carpi, deceduta nel 1955, che fino a pochi giorni prima stava lì accanto. I resti dei due coniugi erano finiti, come quelli di altri 360 defunti, nellossario comune.
Succede a Terrazzo, nella Bassa veronese. Essendo il paese del serial killer Gianfranco Stevanin, che seppelliva le sue vittime nei campi e poi ci seminava sopra il mais, verrebbe da pensare che da quelle parti abbiano la vanga facile. In effetti a Legnago, che da Terrazzo dista meno di 10 chilometri, il Comune tanti anni fa riuscì nellimpresa di demolire addirittura il sepolcro di Pierdomenico Frattini, uno dei martiri di Belfiore, come rivelai in prima pagina sul Corriere della Sera. Grande scandalo, indignata reazione di Giovanni Spadolini. Il monumento funebre delleroe risorgimentale impiccato dagli austriaci fu ritrovato in una discarica.
Oggidì i morti sono trattati così un po dovunque, e non solo quelli sepolti nell800. Volendo restare in provincia di Verona, la Giunta di centrosinistra che governa il capoluogo intendeva esumare le salme interrate da appena 13 anni nel cimitero di Cadidavid (900 firme raccolte in due settimane contro il barbaro provvedimento) e aveva anche deciso lestumulazione di 671 defunti ospitati nel cimitero monumentale. Piccolo dettaglio: a suo tempo queste 671 tombe erano state vendute con concessione perpetua. Due signore, discendenti di alcuni degli sfrattati, hanno dovuto rivolgersi a un avvocato per impedire loltraggio. Fortunatamente il Consiglio di Stato ha accolto listanza di sospensione del provvedimento col quale lazienda municipalizzata revocava le concessioni dei loculi. Insieme alle ossa arida cantate dal profeta Ezechiele si sono così salvati almeno per il momento busti, bassorilievi e altre sculture, oltre a poetiche epigrafi di struggente bellezza, che per i funzionari comunali erano «prive di carattere storico artistico o, in ogni caso, non pregevoli sotto tale aspetto». Eppure a 12 passi esatti dalle sepolture oggetto dellordinanza del Consiglio di Stato riposa Umberto Boccioni. Poco più in là, Emilio Salgari.
Per giustificare questi odiosi provvedimenti le autorità accampano motivi di spazio. «I cimiteri sono saturi», dicono. Insomma, scarseggiano gli alloggi per i vivi, figurarsi quelli per i morti. Perché allora il signor sindaco di Verona non mette altrettanta solerzia nello sgomberare il centro sociale La Chimica, abusivamente insediatosi da anni in un edificio comunale? Potrebbe ricavarne qualche appartamento da destinare alle famiglie in condizioni economiche disagiate. Eh già, ma i trapassati, a differenza dei disobbedienti, non si lamentano nelle piazze e sui giornali se gli disturbi il sonno. Per di più non votano, al contrario di no global e affini.
Per carità, lo sappiamo tutti che le esumazioni programmate sono una dolorosa necessità imposta dai tempi moderni. Ma vi pare onesto che i Comuni con una mano incassino i denari delle concessioni e con laltra lavorino di scalpello per svegliare prima del tempo i nostri cari dalleterno riposo, contravvenendo ai patti sottoscritti? Se davvero le aree cimiteriali sono sature, i sindaci non potrebbero abbattere le tombe di famiglia? Come mai si guardano bene dal toccare questi templi ingombranti, spesso dotati di giardino privato? Gli uomini non sono forse tutti uguali, e da morti ancora più uguali? Orbene, per coerenza si proceda anche allestumulazione dei personaggi famosi, statisti, politici, letterati, artisti, capitani dindustria e via vippeggiando.
Strana stagione della nostra civiltà, questa. Lidolatria del corpo ha soppiantato qualsiasi altro valore. Ma non appena il corpo dà segni di cedimento, invecchia, sammala sino a fermarsi, ecco che può essere violato da chiunque nella sua sacralità. Così nessuno si scandalizza nel leggere, a proposito delle ferite mortali inferte al piccolo Samuele dallassassino di Cogne, che il perito «ha eseguito anche una serie di prove sperimentali con il cranio di un cadavere donato». Donato? E da chi? Neppure i parenti più prossimi possono disporre di un corpo altrui solo per il fatto che la vita lo ha abbandonato.
Ma tantè: lUlss 21 di cui fa parte Terrazzo, dove si scopron le tombe senza preavviso, pochi giorni fa ha vantato a mezzo stampa «il record veneto del più anziano donatore dorgani», un uomo di 84 anni colpito da emorragia cerebrale, che ha potuto conseguire linvolontario primato «grazie a uno stile di vita corretto». Par di capire che abbiamo lobbligo di mantenerci sani per essere alloccorrenza espiantati. Tutto si tiene.
Stefano Lorenzetto
stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.