La sinistra smemorata, la Ferrari di Conte e la gita in moschea: ecco il podio dei peggiori

Le opposizioni contro l'invito del centrodestra ad astenersi al referendum. Il leader del M5s si autoincensa. La scuola cattolica porta i bimbi dall'imam. Ecco il peggio della settimana

La sinistra smemorata, la Ferrari di Conte e la gita in moschea: ecco il podio dei peggiori
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Questa settimana al terzo posto del podio dei peggiori troviamo la sinistra dalla memoria corta inorridita dopo l'invito del centrodestra ad astenersi al referendum. Maurizio Landini, promotore dei quesiti sul lavoro, dice che è qualcosa di "grave e pericoloso". Le opposizioni gridano addirittura al "sabotaggio". È una rincorsa a chi rilascia la dichiarazione più dura contro Meloni e Tajani. Eppure qualche anno fa la sinistra non la pensava esattamente così. Nel 2003 i Ds avevano, infatti, rivendicato che "non votare un referendum inutile e sbagliato è un diritto di tutti: lavoratori e non". Oggi come allora uno dei quesiti più importati riguarda proprio i diritti dei lavoratori. E, se ieri era sulle norme che regolavano l'articolo 18, oggi è anche su alcune norme introdotte dal governo Renzi nel 2016 attraverso il Jobs Act. Insomma, la sinistra che un tempo difendeva l'astensione ora critica chi si astiene dal votare contro norme votate a suo tempo dalla sinistra stessa. Che mal di testa! Alle opposizioni consigliamo di andarsi a rileggere le parole di Giorgio Napolitano quando spiegava che "non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria". Quindi, una scelta politica. Oltre che un diritto.

Sul secondo gradino abbiamo il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che tutto d'un tratto si è improvvisato segretario dei concessionari d'auto. Alle sparate dei grillini siamo abituati. Tanto che ormai sappiamo che dobbiamo aspettarci di tutto. "Dovete andare a casa perché siete incapaci, state mettendo in ginocchio il Paese", ha urlato l’ex premier in televisione contro il governo. E poi ha aggiunto: "Avevano una Ferrari, che gli avevo lasciato io come dicono i dati, e la stanno facendo andare peggio di un'utilitaria". L’Italia di Conte però ce la ricordiamo, eccome: il reddito di cittadinanza, il superbonus 110%, la gestione della pandemia, la politica estera. Altro che una Ferrari. E nemmeno un'utilitaria. Il Paese rischiava di finire dallo sfasciacarrozze.

Al primo posto del podio c'è la scuola cattolica della provincia di Treviso che ha portato i bambini in gita (si fa per dire) in moschea. Le fotografie, postate sui social dall'istituto stesso, parlano da sé: in una si vedono i piccoli inginocchiati in preghiera, in un’altra si vedono gli stessi mentre ascoltano le parole dell'imam. Come ha giustamente fatto notare il governatore Luca Zaia si è "oltrepassato ogni limite". Quello che molti descrivono positivamente come il passo verso un Paese più aperto alla diversità e al dialogo interreligioso, in realtà nasconde i semi di quella stessa sottomissione denunciata anni fa da Oriana Fallaci.

Una sottomissione che trova terreno facile in una società in cui alcune scuole decidono di chiudere per festeggiare il Ramadan, in cui i crocefissi vengono rimossi per non offendere le altre religioni, in cui, sempre per lo stesso motivo, Gesù viene sostituito con la parola "cucù" nelle canzoni natalizie.

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