L’Eur diventa «City» e farà di Roma la capitale europea della congressistica

L’Ad Mauro Miccio: «Un progetto dallo straordinario valore economico e artistico»

«L’Eur è un quartiere congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini», diceva spesso Federico Fellini, quando parlava del quartiere noto per la sua architettura razionalista. Più o meno nella stessa misura e lo stesso «pathos» con cui parla oggi dell’Esposizione universale di Roma Mauro Miccio, amministratore delegato di Eur Spa. Impegnato in prima linea in uno dei progetti più ambiziosi per la capitale: far decollare Roma come una delle capitali europee dotate di un distretto congressuale degno di far concorrenza a città-modello come Vienna. Quest’ultima è considerata la città leader del settore, ma che domina il mercato con un’offerta di «soli» 15mila posti tra top location e principali sedi congressuali. Mentre a Roma il potenziale di offerta stimato del distretto nella sua interezza, è di circa 22mila posti a sedere; che diventeranno 32mila unità, con la nascita del Nuovo centro congressi. Contestualmente sarà in grado di generare un indotto di 190 milioni di euro l’anno. Senza contare che in Italia il turismo congressuale rappresenta il primo «segmento» per fatturato (circa 26 per cento del totale dell’industria turistica).
Le basi per far entrare Roma nel cosiddetto «star system» dei congressi sono state poste con la recente costituzione ufficiale di un comitato che presto darà vita all’associazione per lo sviluppo del futuro Distretto Congressuale di Roma, in particolare dell’Eur. Ne è convinto lo stesso Ad di Eur Spa, il quale ha confermato quanto il quartiere Eur sia quello più favorito a ricoprire un ruolo così strategico. Questo grazie alla vicinanza con la nuova Fiera di Roma, agli ottimi collegamenti con gli aeroporti, e alle più importanti strutture viarie e portuali dell’Italia. Anche i numeri ci sono tutti. «È un progetto dallo straordinario valore artistico - assicura lo stesso Miccio - caratterizzato da soluzioni innovative e dalla scelta di materiali tecnologicamente avanzati». Dunque un’opera di grande rilievo per l’intera città? «Certamente - risponde Miccio -. Sorgerà in una zona strategica che nel tempo ha conquistato la funzione di City e interesserà un’area di 27mila mq. La struttura permetterà di ospitare eventi con caratteristiche differenziate con una capienza che raggiungerà circa 9.000 posti, suddivisi tra l’auditorium “sospeso” in grado di offrire 1800 posti, 2 grandi sale congressuali modulari che ne aggiungono 6300, sale minori (4 salette per 400 posti circa) e uno spazio espositivo di 6000 metri quadri».

Nel progetto sono previste anche altre strutture? «Nella medesima area - risponde ancora Miccio - sarà compreso un sistema di infrastrutture con differenti potenzialità di ricavi, due ristoranti, bar, aree di parcheggio interrate, un hotel con 439 camere di cui 7 suite, più spazi fitness per circa 600 mq, oltre ad altre 4 salette per ulteriori 400 posti e un cocktail bar di 217 mq. Rappresenterà l’opera simbolo capace di svolgere una funzione di leader per l’intero distretto».

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