L’ex giunta paga i danni di Penati

La vecchia squadra provinciale rischia un risarcimento da 76 milioni per l'operazione Serravalle. Un anno fa era stata messa in mora da Letizia Moratti per aver avallato l'acquisto delle azioni da Gavio

Da Alberto Mattioli, che dall’epoca in cui era il vicepresidente di Filippo Penati ha lasciato il Pd ed è convolato a nozze con il terzo polo, a Daniela Benelli, che oggi è un membro della giunta Pisapia e, ironia della sorte, rischia di pagare un conto salatissimo al Comune. Momenti di panico per gli ex assessori della Provincia, che un anno fa stati messi in mora dall’allora sindaco Letizia Moratti per aver avallato con Filippo Penati l’operazione Serravalle, sotto la lente dei pm, che avrebbe causato un danno erariale da 76 milioni di euro. Un atto preso su sollecitazione della Corte dei Conti il 25 giugno di un anno fa, per interrompere la prescrizione a 30 giorni dalla deadline. Se i giudici le daranno ragione, come ha anticipato Affaritaliani.it, il presidente e l’ex giunta provinciale potrebbero trovarsi a dividere il conto: 4,75 milioni di euro a testa da rispondere in solido.
E l’affaire Serravalle continua. Dopo la gara deserta per la vendita del 18,6% delle proprie quote, il Comune deve coprire il buco di 70 milioni (sui 170 previsti di incasso) sulla spesa corrente. «Potrebbe incidere sui servizi ai cittadini - ammette il sindaco - ma faremo di tutto perchè non avvenga». Stop a contributi a pioggia alle associazioni, alle agende omaggio, a progetti come lo psicologo di quartiere anticipa ad esempio l’assessore al Welfare Majorino. E in Comune si sono riuniti ieri Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà e del consiglio Bruno Dapei, l’assessore comunale al Bilancio Bruno Tabacci e il dg Davide Corritore. Sul tavolo l’ipotesi di uno scambio di quote Sea-Serravalle per valorizzare le rispettive partecipazioni azionarie nelle due società. Già oggi il Comune affronta in commissione la modifica dello statuto per permettere l’ingresso dei privati nel cda della società autostradale e rendere più appetibile l’acquisto». Ma «non è un percorso semplice né omogeneo» fa presente Podestà, il Comune ha partecipazioni dirette mentre la Provincia attraverso Asam per cui anche una dismissione «non entra direttamente nel bilancio, su questo lavoreremo nei prossimi giorni, anche di fantasia». Perde quota la quotazione di Sea in Borsa nella finestra autunnale vista la crisi generale. Pisapia e Podestà hanno stretto invece un patto bipartisan per fare pressing sul governo ed avere le opere Expo escluse dal Patto di stabilità, «o non riusciremo a mantenere gli impegni finanziari» avvertono.

Infine, prove di Città metropolitana, obiettivo 2016: partirà la condivisione su temi come ambiente, mobilità, infrastrutture, gli enti vogliono dare prove concrete di risparmio ai cittadini. Tra le proposte, un difensore civico metropolitano.

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