L’impresario Vinco accusato anche di violenza sessuale

Il pubblico ministero Marco Ghezzi ha chiesto il giudizio immediato per l’imprenditore edile Vinicio Vinco anche per violenza sessuale e lesioni personali nei confronti della moglie. L'uomo, 41 anni, è l’indagato principale dell’inchiesta per corruzione a Legnano avviata dal pm Francesco Prete, che ieri lo ha interrogato nel carcere di San Vittore. Fu arrestato il 17 novembre insieme al vice sindaco di Legnano, Carmelo Tomasello ora dimessosi, e l'architetto incaricato del piano regolatore comunale, Ermanno Ranzani, che avrebbe compreso terreni di proprietà dell’imprenditore. Il capufficio tecnico del Comune, Emanuele Di Dio, finì invece ai domiciliari.

In relazione all’indagine sulla violenza, a carico di Vinco il già Mariolina Panasiti lo scorso 24 agosto aveva disposto l’allontanamento dalla casa famigliare che ancora condivideva con la moglie di 37 anni e il divieto di dimora a Legnano. Secondo il pm Ghezzi i maltrattamenti erano cominciati già nel 1995, epoca del matrimonio, e durati fino al primo luglio 2005, quando i carabinieri sono intervenuti proprio mentre stava picchiando la moglie.

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