L’incubo di Renata: «No all’astensionismo»

L’incubo di Renata: «No all’astensionismo»

Il nemico numero uno? Per Renata Polverini non è tanto Emma Bonino, ma l’astensionismo. Che potrebbe penalizzare soprattutto il centrodestra orfano dell’effigie sulla scheda del Pdl, il partito guida. «Rivolgo un appello agli elettori di tutto il Lazio e in particolare a quelli di Roma per andare a votare. Io sono candidata per il centrodestra e sono tante le liste che mi sostengono a cominciare dall’Udc», ha detto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio al termine di una visita all’ospedale Sant’Eugenio, nel corso di un incontro con il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Casini che, un po’ a malincuore, essendo l’Udc in scheda, ha fatto pure lui esercizio di realismo: «Se qualcuno ha dei dubbi, e lo dico io che voglio i voti per la mia lista, votasse per Polverini e basta». Insomma, meglio puntare al bersaglio grosso. E poi: «Tutti gli elettori del Pdl - ha aggiunto Polverini - possono votare tutte le liste a cominciare da quella che porta il mio nome».
Una data fondamentale a questo punto è quella di sabato prossimo, 20 marzo, quando avrà luogo la manifestazione di piazza San Giovanni: «Sabato ci sarà una manifestazione non contro qualcuno ma per dimostrare che c’è un popolo che si sente umiliato e tradito, perché non può partecipare con la propria lista a queste elezioni e che risponderà con una presenza forte, anche alle urne», ha detto Polverini, a margine dell’apertura della campagna elettorale dell’Udeur, all’hotel Exedra.
La candidata del centrodestra è poi ritornata ancora una volta su questa campagna elettorale a dir poco anomala: «Di certo non mi sembra che stiamo vivendo una campagna elettorale serena. Nonostante questo, continuo girare in largo e in lungo questa regione e trovo le persone più entusiaste e convinte di prima di venirci a votare». Polverini vorrebbe si parlasse più di programmi. E di sostanza. Quella mancata negli ultimi cinque anni. «L’effetto caos liste rischia di non far capire chi in questi cinque anni ha mal governato la regione e la sanità, di cui Piero Marrazzo è stato commissario fino a qualche mese fa», ha detto Polverini, intervenendo all’apertura della campagna elettorale di Francesco Miscioscia, candidato nella sua lista civica. «Ora finalmente - ha proseguito - quello che è accaduto ce lo siamo lasciati alle spalle e dobbiamo dare un messaggio inequivocabile. Noi rappresentiamo il vero cambiamento mentre la mia avversaria è sostenuta da chi in questi cinque anni non ha saputo dare risposte». Programmi, ma anche valori: «Questa - ha detto la sindacalista - è una sfida tra valori e lo si è visto fin dall’inizio, anche se dopo si è distratto l’elettorato parlando di altro. Io mi riconosco in valori come la vita e la famiglia che sono sicuramente differenti da quelli in cui si riconosce la mia avversaria - ha precisato Polverini: se si sta da un lato si valorizza la famiglia, se si sta dall’altro si fa completamente l’opposto».
Infine la sanità. Polverini ha annunciato che nei prossimi giorni illustrerà «il programma per la sanità che non prevede ticket, ma soprattutto non li prevede per la disabilità. Che ci siano è una vergogna.

Il commissario governativo sino a sei mesi fa era Piero Marrazzo. Lui insieme a Montino hanno scritto il piano. Io non avrei mai accettato di firmare un piano che reintroduce un ticket per persone che hanno più difficoltà».

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