Ma l’incubo di Veltroni è la pioggia

Michela Giachetta

La Notte Bianca raddoppia (e anticipa), ma il Comune e la Camera di Commercio investiranno meno rispetto agli anni passati: nemmeno 1,2 milioni di euro, a cui, però bisogna aggiungere il denaro derivante dai tanti sponsor dell’iniziativa. «Poco - puntualizza il presidente della Camera di Commercio, Andrea Mondello - rispetto all’evento culturale che mettiamo in piedi e alle entrate che avremo». Entrate che l’anno scorso sono state di oltre 60 milioni, contro una spesa di 1,3 milioni (1,5 nel 2004). Del resto è lo stesso Veltroni a rimarcare che il costo della Notte Bianca, negli anni passati, ha suscitato non poche polemiche. «Quelle polemiche - continua Veltroni - non hanno ragione di esistere e si sono infrante davanti ai nostri dati». Anche perché «quasi tutte le città amministrate da coloro che polemizzavano oggi fanno non una, ma due notti bianche». E in tutta Italia sono ormai circa un centinaio i paesi che organizzano la stessa iniziativa, nata a Parigi nel 2002 e acquisita da Roma l’anno successivo. «Sia chiaro che la nostra è una cosa un po’ diversa - puntualizza Veltroni -. È partita come una grande manifestazione culturale e il lavoro degli anni a venire ha mantenuto questa linea».
Il motivo del raddoppio dell’evento, però, è legato al turismo. Spiega Mondello: «La cultura di Roma è uno straordinario motore per lo sviluppo economico del Paese». La speranza del presidente della Camera di commercio è quella di invertire il flusso degli ultimi anni sul turismo in Italia, partendo dalla Capitale, prendendo come esempio la Francia, dato che la Notte Bianca romana oggi è gemellata con quella parigina: «Nel passato l’Italia aveva un 30 per cento in più di turisti rispetto alla Francia, oggi quel numero è inferiore alla metà delle loro presenze». E per il sottosegretario ai Beni Culturali, Andrea Marcucci «la Notte Bianca ci dimostra che i due patrimoni, la cultura e il turismo, nel nostro paese sono insieme in un rapporto virtuoso di crescita reciproca». Ecco spiegato il perché del doppio evento, anche se a Veltroni una battuta a tal riguardo non sfugge: «Così facendo - spiega - un giorno senza pioggia dovremo averlo». Gli anni passati, infatti, i temporali e la grandine che si sono abbattuti sulla città hanno, a modo loro, caratterizzato la Notte Bianca. Ma è difficile prevedere le condizioni meteo, da qui all’8 settembre.

Sarebbe stato più sicuro organizzare la Notte Bianca a luglio, come aveva suggerito negli anni passati qualcuno dell’opposizione. Ma il sindaco va per la sua strada. E noi per la nostra. Quindi, in caso di pioggia, non ci rimane che ripararci con l’ombrello.

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