L’intervento Il pensiero di Sansa e il trattamento per Vika

L’intervento Il pensiero di Sansa e il trattamento per Vika

Carissimo Diego, mi permetta di chiamarla così, confidenzialmente, perché ho apprezzato e apprezzo moltissimo i suoi sentimenti di condivisione per la vicenda di Vika: considero tutti voi del Giornale, che avete seguito con grande umanità la sua e nostra storia, come la mia famiglia.
E pertanto Le dico grazie per le parole che ha scritto alcuni giorni fa su Vika: se Sansa avesse pensato ciò che pensa e dice adesso, cioè che i bambini sono al di sopra delle leggi e che il diritto di un bambino va oltre qualsiasi legge, Vika avrebbe avuto un diverso trattamento, non sarebbe stata portata via con un blitz notturno tra le sue grida di disperazione.
Mi fa piacere che oggi Sansa la pensi diversamente. Ricordo che nel «rifugio» di Saint-Oyen sentii alla radio l'on. Bindi che da Strasburgo, in un convegno sui diritti dei bambini, tuonava contro chi abusa dell'infanzia: ebbene, aveva allora la possibilità di mostrare nei fatti quello che sosteneva con le parole. Non lo fece. Quanta ipocrisia! Non abbiamo più visto Vika, non le è stato più concesso di ritornare in Italia, come invece a tutti gli altri bambini: ha detto la verità, deve essere punita.
Mio genero, in Sardegna per lavoro, ha incontrato il fratello di Vika, Sascha, ospite di una famiglia di Cagliari: immagino con le lacrime agli occhi al dolore di Vika nel vedere il fratello preparare la valigia e partire per l'Italia, quel fratello che ha incontrato dopo anni grazie a noi, al nostro interessamento nella speranza che potesse vivere con lui al suo rientro in Bielorussia. Vika continua ad amare l'Italia, ad amare chi le ha voluto e le vuole bene, desidera ritornare: sono passati tre anni ma intatto è il suo convincimento che M.Chiara ed Alessandro sono la sua mamma e il suo papà.

Anche noi non abbiamo perso la speranza di riabbracciarla un giorno: siamo lieti che viva con il fratello in una famiglia che le vuole bene e l'aiuta a crescere; la nostra battaglia, che ci è costata molto cara, è servita a salvaguardarla dall'orrore dell'inferno a cui sarebbe andata ancora incontro. E questo è quello che conta e che ci ha spinto ad agire come abbiamo agito.
Ancora grazie.
*nonna di Vika

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