Dopotutto se uno è capace di crescere, si vede. Daniele Pecci, eccolo qui: ha quarantanni, ha debuttato a venti e se anche qualcuno parla e straparla solo del suo legame con Michelle Hunziker (che noia), è uno degli attori italiani più versatili e completi, capace di saltabeccare dal teatro alla fiction al cinema esaltando ed esaltandosi ovunque. Domani debutta a LAquila in Scene da un matrimonio, tratto dal film omonimo di Ingmar Bergman, è appena stato visto in The Tourist con Angelina Jolie e Johnny Depp e tra poche settimane sarà in Manuale dAmore 3, già, quello in cui De Niro bacia la Bellucci.
Scusi, Pecci, lei lha visto il famoso bacio che sul web ha già fatto frizzare gli americani?
«Macché, ho visto solo quello tra la Jolie e Depp».
Però lei ha recitato con De Niro. E dicono che lui abbia apprezzato. Di solito non fa un complimento neanche a pagarlo.
«Addirittura nel film mi dà uno schiaffo... In realtà, quando è arrivato sul set cera una tensione mica da ridere, dopotutto lui è uno dei grandi. Mi ero preparato bene, abbiamo girato le scene e poi basta. Qualche minuto dopo, altre persone della produzione sono venute a dirmi: Sai che De Niro ti ha fatto i complimenti? Ha detto: bravo questo ragazzo».
Cè da star bene per un bel pezzo.
«Lo ammetto».
Ma tanto non ha tempo di godersi la soddisfazione. The tourist?
«Una mega produzione, roba da 260 milioni di dollari, un set pieno di megastar. Io ci ho lavorato per tredici giorni, non dico che sia una comparsata ma poco ci manca. Diciamo che quando guardi il film, io passo di sfuggita e ti viene solo da dire: «Ah eccolo lì».
In fondo sono apparizioni che pesano. Per le soddisfazioni di grande recitazione cè il teatro. Domani, per esempio.
«Alessandro DAlatri, che è bravissimo, dirige me e Federica Di Martino in questo adattamento teatrale tratto dal capolavoro di Bergman, Scene da un matrimonio. Le musiche originali sono di Franco Mussida».
Il genietto straripante della Pfm.
«Bellissime».
Da Bergman alla Pfm.
«Parlando di questo allestimento, che andrà in scena nel teatro comunale di una città straziata dal terremoto, al pubblico dico sempre «venitevi a vedere e a sentire». Questa piece è uno specchio della vita, un modo per riconoscersi. E io credo che dovunque, soprattutto lì nel centro del dolore, la gente abbia voglia di vivere e di divertirsi per quanto possibile. E difatti è stata messa in preventivo anche la terza replica».
Poi mica andrà in vacanza?
«Ma va, ho appena finito di girare una fiction su Raiuno con Gabriella Pession, Dove la trovi unaltra come me.
Titolo?
«Maternity blues. Parla delle mamme che uccidono i loro neonati. Il regista è Fabrizio Cattani e io sarò irriconoscibile, grande, barbuto, calvo e impegnato addirittura a parlare in dialetto friulano».
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