Beppe Iachini è alla finestra, dopo laddio al Brescia: un anno fa ha vissuto le finali di serie B. Oggi e domenica prossima vedrà Padova e Novara.
Lei esperto di queste partite, che ricordi ha?
«Un anno fa, dopo 5 stagioni tra i cadetti e una grande cavalcata, il mio Brescia ha eliminato il Torino in finale: 0-0 allOlimpico e vittoria 2-1 in casa. Frutto di una perfetta condizione fisica e di una grande concentrazione. Perché essenziale è arrivare atleticamente a posto con il maggior numero di giocatori in buone condizioni. E io cero riuscito con un grande gruppo».
Ma che partite saranno tra Padova e Novara?
«Mai prevedibili e lo dimostra il 2-0 del Varese sul Padova dopo appena un quarto dora. Si respira unaria da Champions league, lo stadio è strapieno, i giocatori captano queste emozioni e raschiano il fondo del barile per tirar fuori le ultime energie. Il Padova sta godendo di grande slancio ed entusiasmo, corrono tutti e hanno in El Shaarawy un talento unico che può risolvere in qualsiasi momento. Tra Novara e Reggina è stata una partita spettacolare dove tutti hanno dato il 110 per cento delle proprie possibilità».
Una sola però andrà in A: chi tra veneti e piemontesi?
«Attenzione perché conta molto la posizione in classifica e il Novara, visto che è arrivato terzo, potrebbe adattarsi, ma senza alcun atteggiamento rinunciatario. E il Padova che deve fare qualcosa di più».
Lo stress influirà?
«Eccome, ma siamo noi tecnici chiamati a stemperare la tensione».
Tesser e Dal Canto, due allenatori amici suoi, per chi tiferà?
«Sono estimatore e ho un bel rapporto con Tesser. Dal Canto lho avuto come compagno nel Venezia e poi lho allenato nel Vicenza. Ha grande attenzione a livello tattico e una squadra che lha seguito e stravede per lui. Di sicuro vincerà un mio amico».
E il suo destino? Nei giorni scorsi è stato cercato da Sampdoria, Lecce, Bari, Siena, Genoa, Torino e Cesena (le ultime due hanno poi optato per Ventura e Giampaolo, ndr)?
«Aspetto un progetto serio e vincente in serie A, anche perché negli ultimi tre anni ho vinto due campionati e la retrocessione del Brescia è stata immeritata».
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