L’intesa tra russi e italiani: qualcosa aggiusterà tutto

Elizabeth Roberts, Russi. Se li conosci non li eviti, Le guide xenofobe, Editore Sonda, 69 pagine, lire 8.000.
Pagina 9: «I russi si considerano espansivi, generosi, di vedute aperte, amanti della pace e sinceri. Quando nel 1991 è caduto il vecchio regime comunista e sono stati aperti gli archivi segreti, sono rimasti stupefatti scoprendo che l’Armata Rossa aveva davvero piani per l’invasione dell’Europa Occidentale».
Pagina 31: «Le prostitute russe si arrogano il diritto di far pagare di meno gli uomini che trovano attraenti».
Pagina 10: «Ammettono candidamente di essere pigri e poco inclini a programmare o a prevedere le conseguenze delle loro azioni; come in altri popoli di cui non facciamo il nome, c’è un’abitudine nazionale a confidare in un “qualcosa” che alla fine aggiusterà tutto».
Pagina 11: «Degli italiani i russi sospettano che siano un popolo approssimativo, indolente, poco incline a rispettare le leggi e a mantenere gli impegni. Di qui l’istintiva, naturale e profonda simpatia che hanno per noi».


Pagina 13: «La qualità che i russi stimano più di ogni altra è il possesso di dusha, cioè anima. Le persone che hanno dusha tendono a bere troppo, a piangere, a innamorarsi e a cascare in acqua dal ponte mentre tornano a casa dopo una serata con gli amici».

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