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L’invasione dei software pirata

Trentotto responsabili d’azienda denunciati; 169 computer e 487 programmi informatici illegali sequestrati per un valore stimato in circa 600mila euro a prezzi di mercato, e il 50,7 per cento delle società controllate scoperta con software illecito. È il bilancio dell’operazione di contrasto alla pirateria informatica nelle imprese della capitale e della provincia, condotta recentemente dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma.
Nel corso delle verifiche condotte dagli uomini comandati dal colonnello Giuseppe Zafarana, cui hanno collaborato i consulenti tecnici di Business Software Alliance (Bsa), sono state visitate piccole aziende, esercizi commerciali, studi professionali (architetti, ingegneri, amministratori condominiali), agenzie immobiliari, di pubblicità, grafica e tipografie.
Tra i software rinvenuti figurano prodotti professionali per la stampa di Quark, per la grafica di Adobe e Corel, per il Cad (computer aided design) di Autodesk e Acca, oltre a prodotti di larghissimo consumo come quelli della Microsoft, tra cui il recente «Office 2007», e numerosi antivirus della Symantec.
Le violazioni contestate riguardano la Legge sul Diritto d’Autore, oltre alla segnalazione per l’avvio dei procedimenti penali. Ai titolari delle imprese è stata contestata una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo di mercato del software illegalmente utilizzato, pari quindi a circa 1.200.000 euro complessivi.
Un pericoloso andazzo per il comandante Zafarana, secondo il quale: «Ci troviamo in un momento in cui proprietà industriale e intellettuale, cruciali per l’economia moderna, sono esposte a pericolose minacce, tanto a livello di commercio internazionale quanto all’interno dei confini nazionali. In questo scenario, così come i nostri reparti lavorano attivamente per difendere il valore del prodotto e dei marchi italiani, spesso minacciati dalla contraffazione e dal contrabbando internazionale, con altrettanto impegno sono attivi nel contrasto del fenomeno della pirateria informatica, purtroppo largamente presente tra le piccole e medie imprese e i professionisti».


Tra le forme di pirateria più frequentemente riscontrate resta prevalente l’underlicensing (l’installazione, effettuata direttamente dal personale dell’azienda, di più copie del prodotto di quelle previste dalla licenza d’uso), ma sono in forte crescita sia il download illegale da Internet, spesso tramite sistemi peer-to-peer, sia l’acquisto di prodotti masterizzati sulle bancarelle della Capitale ma anche non di rado su siti web che diffondono offerte indubbiamente «attraenti», ma altrettanto pericolose perché relative a prodotti del tutto illegali.

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