Chiacchierando con un giornalista di Usa Today,
il vulcanico Ceo di Microsoft ha sparato delle bordate mica male contro
l’iPhone, il telefono trendy del rivale di sempre, Apple.
Definito
un gadget carino ma troppo costoso (e fin qui ha pure ragione: 500
dollari non sono noccioline), Ballmer ha rincarato la dose prevedendo
che sarà uno dei grandi flop dell’industria informatica e «non ha
nessuna speranza» di poter conquistare una quota di mercato rilevante:
sarebbe già un successo (sempre secondo Ballmer), se il telefonino
musicale arriverà a ritagliarsi il 2-3% del mercato.
Fin qui il
teatrino, che ben si adatta al carattere esplosivo del gran capo di
Microsoft, che non si tira mai indietro quando c’è da spararle grosse.
Per esempio ci ricordiamo di quando diceva che ci avrebbe dato un
Internet Explorer nuovo ogni anno (poi diventati due, poi vedremo
quando uscirà Explorer 8) o quando si lanciò in più che rosee
previsioni sulle vendite di Windows Vista, pronostici su cui è più
delicato sorvolare.
Ma non è solo una questione di gossip. In
realtà, la sparata di Ballmer è la prima scaramuccia di una battaglia
dove Microsoft vuole impegnarsi per davvero nella conquista del mercato
dei servizi mobili. Un campo dove finora gli smartphone di Redmond
combinano pochino; hanno in mano il 5,6% del mercato, lontanissimi non
solo dalla corazzata Symbian (che spadroneggia con quasi il 73%,
specialmente grazie allo strapotere di Nokia) ma persino di Linux, che
con in dignitosissimo 17% è quasi tre volte più diffuso che Windows
Mobile sui telefonini avanzati.
Alla conquista
Se
pure il market share è quello che è, il momento è quello buono per
tentare l’affondo: da una parte importanti mercati occidentali stanno
finalmente apprezzando i vantaggi del mobile, dall’altra sono ormai
maturi i giganteschi mercati asiatici, in gran parte terreno vergine
per l’infomobilità.
Queste due tendenze macroeconomiche fanno
schizzare alle stelle la domanda di dispositivi mobili, e Microsoft ne
approfitta. Robbie Bach, il presidente della divisione Entertainment
& Devices di Microsoft, in occasione dell’evento Mix07 ha reso noto
che nell’ultimo anno sono state vendute 5 milioni di copie di Windows
Mobile, destinate a raddoppiare nel 2007 e quadruplicare a quota 20
milioni nel 2008. Se contiamo che per ogni copia del sistema operativo
entrano, a seconda della versione, tra 8 e 15 dollari nelle tasche di
Microsoft si vede che la torta è grande ma non gigantesca, almeno
secondo le cifre a cui sono abituati in quel di Redmond.
La verità
è che il sistema operativo e le applicazioni sono solo la punta
dell’iceberg, quel che conta davvero sono i servizi mobili.
Apparentemente senza alcun nesso con le bordate del Ceo e con i
rincalzi del direttore della sezione gadget, quasi in sordina spunta la
notizia che Microsoft si è comprata la parigina ScreenTonic, che
produce la piattaforma Stamp.
Che altro non è se non un sistema per
gestire banner e annunci pubblicitari via Sms e via pagine Web per
dispositivi mobili: insomma, un modo per mandare pubblicità mirata a
chi va a passeggio, per segnalargli le offerte commerciali di suo
potenziale interesse che si trovano nei paraggi.
ScreenTonic entra
a far parte del Digital Advertising Solutions group di Microsoft, che
finora si occupava di veicolare la pubblicità sulla console per
videogame Xbox e sui portali Microsoft.
E ora ha in mano anche una
potente arma per aggredire il mercato vergine del mobile marketing.
Alla luce di ciò, le bordate di Ballmer acquistano tutto un altro peso,
che va ben oltre allo sberleffo rivolto all’antico avversario.
> Costa troppo ma piace un sacco
Alla fine, quanti saranno sedotti dalle forme sexy del telefonino della Mela?
Una
ricerca di mercato condotta negli Stati Uniti ha messo in evidenza che
circa il 6% dei potenziali acquirenti potrebbe comprarlo subito, ma per
molti altri il problema è il prezzo: tra 500 e 600 dollari, a seconda
della dimensione della memoria, paiono troppi per la stragrande
maggioranza degli intervistati.
Subito dopo, viene un problema
legato alle strategie di marketing. Contrariamente a quello che succede
da noi, negli Usa la grande maggioranza dei telefonini viene venduto
direttamente dal carrier, e At&t ha sei mesi di esclusiva sul
gioiello Apple, cosa che scoraggia gli utenti degli altri operatori.
Buone notizie vengono sul fronte dell’interesse; ben il 77% degli
intervistati ha detto di conoscere l’iPhone, il che è tantissimo per un
apparecchio che ancora non è stato lanciato.
Tra quello che lo conoscono, il 44% lo considera un ottimo prodotto, mentre per il 21% è scarso.
Apple prevede che entro il 2008 iPhone avrà conquistato l’1% del mercato mobile mondiale.
Per riuscirci, dovrà venderne 10 milioni di pezzi.
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