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L’Iran alla Ue: basta minacce

Un nuovo no dell’Iran sulla questione atomica: ieri Teheran ha respinto l’ultimo monito della Ue agli ayatollah affinché non riprendano le attività nucleari «sensibili». I ministri degli Esteri dei tre Paesi dell’Unione Europea - Francia, Germania, Inghilterra - incaricati di condurre le trattative con gli iraniani hanno fatto sapere che se il regime degli ayatollah non cambierà atteggiamento, l’Ue bloccherebbe i negoziati in corso e potrebbe prendere in considerazione «altri tipi di azione»: probabilmente un appoggio alla richiesta statunitense di demandare il problema al Consiglio di sicurezza dell’Onu. In questa sede, prevedibilmente, verrebbero adottate sanzioni contro Teheran. Pronta la risposta negativa. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hamid Reza Assefi, ha dichiarato: «Il nostro lavoro è pacifico, avviene sotto il controllo dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica, rispettiamo le regole internazionali e non rinunciamo ai nostri legittimi diritti. Invece di minacciarci, gli europei - ha aggiunto - farebbero meglio a rispettare gli accordi di Parigi. Il tempo delle minacce e delle intimidazioni è finito». L'Iran si appresta quindi a convertire le «torte gialle» di uranio in esafloruro di uranio, il primo passo nel processo di arricchimento.

Gli Stati Uniti non aspettano che una mossa avventata iraniana, la violazione degli accordi, e la probabile condanna da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Iaea) per portare il caso al Consiglio di sicurezza.

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