Roma

L’irresistibile ascesa della bella Mara, la Sharapova di Latina

Emiliano Leonardi

Venticinque anni, segni particolari bionda, alta (un metro e 82) e con gli occhi azzurri. Fa la modella? Macché, è Mara Santangelo, il volto nuovo del tennis italiano. In realtà, nuovo si fa per dire, perché l’azzurra calca le scene ad alto livello almeno da un paio di stagioni, tanto che alcune settimane fa ha raggiunto pure la posizione numero 35 (per la cronaca ora è la numero 39) del ranking Wta. È in costante ascesa, e il primo semestre del 2006 ha rappresentato per lei un vero exploit. Perché partiva dalla posizione numero 88 a dicembre 2005, e grazie ai secondi turni raggiunti a Berlino, a Roma e (soprattutto) al Roland Garros, oltre ai quarti di finale ottenuti a Istanbul, è salita di cinquanta posizioni in graduatoria. Niente male per chi pratica il tennis in un Paese dove ancora si nomina il mito Lea Pericoli, con tutto il rispetto di chi è sceso in campo negli ultimi quarant’anni.
Mara Si allena a Roma, al «Villa Aurelia Sporting Club» con il maestro Giampaolo Coppo e con il preparatore atletico Marco Panichi, e sogna il colpaccio a Wimbledon, dove quest’anno non ha giocato al meglio per via di una fastidiosa contrattura e lo scorso anno venne stoppata al secondo turno dal «mostro sacro» Serena Williams. La prima racchetta in mano l’ha tenuta che aveva appena cinque anni, complice il campo da tennis dell’albergo di famiglia. È nata a Latina il 28 giugno del 1981 e ha cominciato a palleggiare con Alfredo Sartori, (papà di Massimo, attuale coach di un’altra speranza azzurra al maschile, Andreas Seppi) che le ha insegnato a giocare durante le stagioni estive. A 12 anni è stata convocata presso il centro tecnico di Latina. Poi, dopo un «girovagare» senza eguali (Verona, nuovamente Latina, Cavalese, Bolzano) è arrivata a Roma, nel 2002, per allenarsi con Claudio Pistolesi. Ma la Santangelo non vive di solo tennis. È «socialmente» attiva con la sezione Avis di Latina, con la quale ha cominciato non più tardi di venti giorni fa, una collaborazione niente male: Mara farà da testimonial in un programma di propaganda al dono del sangue, rivolto soprattutto al mondo giovanile. Attualmente è impegnata nel «JPMorgan Chase Open», appuntamento Wta di Los Angeles dotato di un montepremi di 480 mila euro. Per ora si è qualificata al secondo turno eliminando questa notte la statunitense Ahsha Rolle per 6-3, 6-1. Al prossimo turno affronterà la vincente tra la Ivanovic (testa di serie numero 10) e la Dushevina. L'appuntamento clou della stagione, però, l’attende in Belgio il 16 e 17 settembre, quando disputerà la finale della Federation Cup, la cosiddetta Davis in gonnella.

Un ultimo atto che l’Italtennis rosa raggiunge per la prima volta nella storia.

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