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L’Italia strapazza la Scozia nel "tempio" di Murrayfield

Primo successo esterno degli azzurri nel torneo delle Sei nazioni. I padroni di casa battuti per 37 a 17

L’Italia strapazza la Scozia nel "tempio" 
di Murrayfield

Edimburgo - Dopo Dublino e Grenoble nel 1997, l'Italia del rugby fa un altro passo nella storia (Vittoria storica dell'Italia).Cadono ai suoi piedi anche le mura del tempio di Murrayfield al termine di 80 minuti fatti di sudore, placcaggi e tanto cuore. 37 a 17 ed è un'Italia di carattere quella che passa contro gli highlanders. Lotta pallone su pallone e poco importa se i sei minuti iniziali di follia scozzese ci portano sul 21 a 0 e ci mettono di fatto la partita tra le mani. Oggi in cattedra sale la difesa. Un autentico muro si erge davanti al vallo di Adriano. Non si passa. 17 placcaggi di Mauro Bergamasco, 12 di Alessandro Zanni, seguono a ruota Mirco Bergamasco, Lo Cicero e Bortolami spazzando fuori classifica una Scozia ridimensionata dalla prestazione monstre degli azzurri. Troncon veste i panni dello skipper e si conferma dopo Twickenham ancora il miglior giocatore dell'incontro. Sontuosa la prova del trevigiano che mette il fisico e legge sul piano tattico un match partito in discesa. Mauro Bergamasco, Scanavacca e Robertson firmano tre mete, tre regali degli highlanders. Per la Scozia è una mazzata. La squadra di Frank Hadden prova a rinascere dalle macerie ma contro gli azzurri è una sfida persa in partenza ed è un saldo di fine stagione la meta di Dewey che si infila tra le maglie e batte sull'uno contro uno il suo diretto avversario. All'intervallo si va sul 24 a 10.
Scanavacca dimostra di avere il piede caldo ed è già una bella garanzia. La Scozia continua nella sua rincorsa. A spuntarla, davanti alla maginot azzurra è Chris Paterson, l'ala dal piede d'oro. Ma è qui che il carattere degli azzurri viene fuori. Devastati dagli infortuni e da qualche decisione al limite dell'arbitro irlandese Courtney, hanno la forza di andare oltre l'ostacolo. Tornano nella metà campo scozzese e riescono ad anestetizzare ogni tentativo di replica. La mischia ordinata fa la differenza. Dietro Parisse affonda come una lama nel burro ed è lui, ad una manciata di giri d'orologio dalla doccia scozzese, a fare la staffetta a Troncon che vola oltre la linea di gesso per una meta che la moviola convalida. Fanno festa a Murrayfield i 5000 italiani venuti qui per prendersi quello che hanno atteso da tanto. Le vittorie del Flaminio contro Scozia e Galles avevano un altro sapore. Ma questa di oggi, ha il gusto della birra, delle pacche sulle spalle, dei complimenti tradotti al volo sugli spalti. Li merita questa nazionale che gioca col cuore, che è migliorata grazie all'esperienza di molti suoi giocatori in Francia e Inghilterra.

È una vittoria che regala nuova credibilità al rugby azzurro dopo magre rimediate nelle coppe europee. E adesso sotto con il Galles. Tra quindici giorni al Flaminio arrivano i Dragoni. Anche loro sono alla nostra portata. C'è già il tutto esaurito. Per un risultato che potrebbe far entrare questi azzurri nella leggenda.

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