L’Italia viaggia sotto zero La Befana porterà altro gelo

Elena Jemmallo

Temperature sotto lo zero, piogge incessanti e nevicate a bassa quota: il 2006 è cominciato all’insegna del maltempo e la situazione non è destinata a migliorare almeno fino a venerdì. Sarà un weekend della Befana con probabili nevicate al Nord e ancora pioggia al Centro Sud, ma con temperature in leggera risalita.
Per i prossimi giorni, invece, il gelo non concederà tregua. La colpa è di una vasta circolazione depressionaria, spiegano i meteorologi, alimentata da aria fredda Nord Atlantica che si è abbattuta su gran parte dell’Europa, causando tempo instabile su tutta la penisola e temperature decisamente rigide. Un dato su tutti: il 31 dicembre alle 8 del mattino a Livigno erano stati rilevati -30 gradi, ieri alla stessa ora il termometro segnava -14. Sotto lo zero anche diverse città del Nord, Milano, Bergamo, Brescia.
Gli esperti però osservano che il Nord non è alle prese con un freddo eccezionale. Anzi, se paragonate a giornate di un trentennio fa quelle di questo inizio 2006 sono giornate meno fredde: «Tra il 1961 e il 1990 i valori erano più bassi - hanno precisato all’Osservatorio Duomo di Milano -, le minime scendevano regolarmente sotto lo zero. Semmai questo fine anno può essere considerato eccezionale per quanto riguarda le nevicate, che raramente erano state così frequenti in città». E che con molta probabilità, torneranno a imbiancare la Lombardia il 6 gennaio. Infatti il Comune di Milano ha fatto sapere di essersi già attrezzato per cercare di prevenire i disagi sulle strade con dieci automezzi dell’Amsa, al lavoro 24 ore su 24 per spargere sale in ogni zona della città.
Il gelo ha invece allentato la sua morsa nell’entroterra di Genova e la circolazione è tornata ieri alla normalità, anche se il pericolo ghiaccio non è definitivamente scongiurato, con temperature in calo nelle prossime ore. Il rischio ghiaccio è tuttora presente in gran parte del territorio, nelle vallate del Trebbia, del Brugneto, dell’Aveto e dello Scrivia, dove ieri è stato chiuso per precauzione un tratto della provinciale di Nenno.
E se al Nord è il gelo a preoccupare, al Centro Sud è la pioggia a creare disagi alla circolazione ferroviaria e stradale. Mentre a Roma lo scorso mese verrà ricordato come il più piovoso degli ultimi 150 anni (22 giorni di pioggia contro la media di 11) in Toscana fiumi e torrenti ingrossati hanno in più punti rotto gli argini. A San Leo, nella Valtiberina, in provincia di Arezzo, è esondato il torrente Cerfone. Allagamenti anche in Val di Chiana, nei comuni di Monte San Savino. Situazione in miglioramento invece a Sinalunga dove è esondato il Foenna e le 40 persone che hanno trascorso il capodanno in albergo perché le loro case erano state sgomberate sono tornate ieri nelle loro abitazioni. La falla che si è aperta negli argini del torrente è stata arginata.
Nei pressi di Roma uno smottamento ha provocato ieri mattina l’interruzione della linea ferroviaria Roma-Cassino per la gran quantità di detriti e fango che improvvisamente hanno invaso i binari tra le stazioni di Zagarolo e Colleferro. È scattato l’allarme anche nel Salernitano, dove la pioggia continua a cadere e i pluviometri hanno superato ieri il livello di attenzione nei comuni di Bracigliano e Siano. È invece il ghiaccio nelle Marche a provocare numerosi incidenti stradali, in particolare nell’entroterra di Macerata. Slittando sul fondo stradale gelato un’auto è finita contro un palo, e un furgone contro un albero, con lievi conseguenze per i conducenti.

A complicare le cose ci si è messa la pioggia: a causa delle temperature molto rigide l’acqua si è trasformata in una sottile lastra di ghiaccio. E nessun miglioramento delle temperature è atteso nelle prossime ore: fino a venerdì rimarranno sotto la media. Poi il gelo allenterà la morsa, ma ci sarà ancora pioggia.

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