L’italiano va dal parrucchiere ma non parla ancora inglese

L’italiano va dal parrucchiere ma non parla ancora inglese

Il Paese è più vitale, ma si percepisce anche sempre meno sicuro: l’allarme criminalità, secondo il Censis, va però al di là dei numeri», perché nel 2004 i reati sono diminuiti dell’1,7 per cento. In tutto, 2.456.887 crimini, il 30 per cento dei quali è avvenuto fra Milano, Roma, Napoli e Torino. Anche se, ricorda il Rapporto, in realtà i valori relativi (in proporzione al numero cittadini) vedono al primo posto Rimini, seguita da Bologna e Milano. «C’è il rischio che gli extracomunitari siano individuati come i principali responsabili dell’insicurezza e del degrado sociale» ma, nel frattempo, aumenta il livello di integrazione sociale degli immigrati: sono sempre più numerosi quelli che diventano imprenditori, soprattutto marocchini (oltre 33mila) e cinesi.
Il Censis sottolinea anche il persistente rapporto conflittuale degli italiani con le lingue straniere: il 61,5 per cento della popolazione dichiara infatti di non conoscerne neppure una. Gli italiani del 2005 sono particolarmente concentrati sulla relazionalità: la maggioranza è molto soddisfatta della famiglia (90,6 per cento) e degli amici (82,9 per cento). Anche i media sono considerati sempre più come mezzi di socializzazione, piuttosto che di comunicazione: oltre a chat, blog e forum su internet, a farla da padrone è il cellulare, ormai abitualmente in mano al 76,3 per cento della popolazione.
Si inserisce in quest’ottica anche il boom dell’intrattenimento, che è ormai diventato il vero motore di sviluppo del tessuto urbano. La città cambia, le strutture per il tempo libero sono concepite in modo sempre più flessibile, la stessa vita cittadina è concentrata soprattutto intorno all’unicità di alcuni eventi, che attraggono migliaia di persone. Succede nei grandi centri ma, anche, in cittadine di provincia, diventate magneti culturali, come Treviso, Mantova, Brescia e Modena. Il paesaggio urbano si modifica anche per la crescita «tumultuosa» dei grandi centri commerciali, ipermercati e outlet: nel 2005 ne sono nati altri 15, portando a 131 il totale.
La riscoperta del tempo libero lascia traccia anche nei consumi: nel 2004 i servizi ricreativi sono cresciuti del 7,6 per cento, le puntate ai giochi come Lotto e Superenalotto hanno totalizzato 23 miliardi di euro. In aumento anche le spese per i servizi alla persona (otto miliardi dedicati soltanto a parrucchiere ed estetista), nell’ottica di una maggiore attenzione alla salute e al benessere: la tendenza si sposta sempre più verso la soddisfazione di bisogni «immateriali», fra cui anche quelli legati alla comunicazione.

E, in questo campo, inizia a decollare anche il digitale terrestre. L’offerta comincia a essere «tangibile» e, grazie ai sostegni statali, alla fine del 2004 quasi il cinque per cento delle famiglie possedeva un decoder, pari a circa un milione di apparecchi.

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