L’opera trasparente di Lino Tagliapietra

Fino al 4 giugno le opere di Lino Tagliapietra, maestro nelle tecniche di lavorazione del vetro a caldo secondo l’antica tradizione veneziana, sono esposte nella Galleria Scaletta di vetro, in Galleria Manzoni (tel. 02-795928): è quasi un «ritorno a casa», perché le opere in mostra sono state riunite per ricordare il rapporto di stima e amicizia di Tagliapietra con Aldo Bellini, il fondatore della Galleria.
Lino Tagliapietra conosce Bellini per caso, proprio alla Scaletta, il ristorante che quest’ultimo aveva aperto nel 1976, e che concepiva anche come luogo d’incontro e di cultura: «Degli amici giapponesi e canadesi - racconta Tagliapietra - che certe cose le sanno prima di me che sono italiano, mi avevano portato a cena alla Scaletta: vedo dei miei vasi in esposizione e, provocatoriamente, domando ad Aldo: “Chi li ha fatti?”, lui mi risponde che non conosceva l’artefice e che li aveva acquistati per la sua passione per l’arte vetraria e, più in generale, per le cose belle. “Li ho fatti io!”, gli ho detto. Lì è cominciata la nostra amicizia». Che si risolse anche in una collaborazione professionale quando Aldo inaugurò con Sandro Pezzoli nel 1997 la galleria Scaletta di vetro, specializzata nell’esposizione di opere in vetro. Proprio qui, da ieri, si trovano in mostra i lavori di Tagliapietra.
L’artista è un sensibile creatore di armonie, colorate e leggere, e la tradizione antica della lavorazione del vetro di Murano trova nelle sue opere una coerente rielaborazione: «Creare forme con il vetro è anche un fatto culturale, non solo artistico».

Tagliapietra è, oltre che artista, divulgatore della sua tecnica, che insegna anche negli Stati Uniti: «Per lavorare bene il vetro bisogna conoscere la storia dell’arte. Ci sono tantissime possibilità. Non è detto che un vaso semplice sia più facile da fare. L’uso eccessivo della tecnica a volte nasconde le vere difficoltà. La capacità, in arte, sta nel sapersi fermare».

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