L’Ue: dialogo solo coi ministri non di Hamas

Bruxelles. Sì al dialogo con i ministri del nuovo governo palestinese a patto che non appartengano a Hamas, ma nessuna ripresa, almeno per ora, dei finanziamenti all’Anp: questa la posizione che l’Unione Europea dovrà confermare ufficialmente a breve. Nel frattempo i ministri degli Esteri di Francia, Svizzera e Belgio hanno messo in agenda un incontro con l’omologo palestinese Ziad Abu Amr, ministro indipendente non proposto da Hamas: delle prese di contatto che «rientrano pefettamente nella linea europea», come ha commentato Cristina Gallach, portavoce del responsabile della politica Estera e di Difesa dell’Ue, Javier Solana. Anche il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema ha definito la formazione del nuovo governo palestinese «uno sviluppo positivo e un passo avanti», seppure «non rispetta interamente le condizioni poste dalla comunità internazionale».

La posizione europea dovrebbe essere definita il 30 e 31 marzo prossimo a Brema, dove si svolgerà il vertice dei ministri degli Esteri dell’Ue. La comunità internazionale pretende dal nuovo governo il riconoscimento esplicito di Israele, la fine della violenza e l’accettazione di tutti gli accordi internazionali firmati tra lo Stato ebraico e l’Olp.

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