«L’Ue inserisca Hezbollah nella lista dei terroristi»

da Milano

La Casa delle libertà è unita e sulla crisi in Medio Oriente si schiera decisamente con Israele. Il portavoce di An Andrea Ronchi interviene sul quotidiano del partito, il Secolo d’Italia, e chiede un’iniziativa dell’Unione europea: «Bisogna essere oggi più che mai vicini a Israele con i fatti, isolando una volta per tutte i veri fiancheggiatori del terrorismo. Facciamoci promotori presso l'Ue di inserire gli Hezbollah nelle liste delle organizzazioni considerate terroriste. Solo con una politica chiara, inequivocabilmente contro il terrorismo, si può lavorare per una seria e duratura pace».
L'esponente di An si scaglia contro la «Babele» della politica estera del governo Prodi sottolineando che oggi «l'Italia non ha più una chiara linea, non ha prestigio e non ha capacità di mediazione. Con Fini alla Farnesina l'Italia aveva ottenuto un riequilibrio della posizione dell'Ue, che penalizzava lo Stato ebraico. Hamas era posta nella lista delle organizzazioni terroristiche. L'Europa ridiventava mediatrice credibile nella crisi mediorientale affiancandosi agli Stati Uniti».
Polemica la risposta del deputato europeo dei Comunisti italiani Marco Rizzo: «È il sintomo del fatto che la destra italiana non ha ancora fatto i conti con il proprio passato».
Il segretario comunista Oliviero Diliberto in serata ha chiesto una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per fermare Israele: «Questi sono bombardamenti contro uno Stato sovrano (...), questo è un atto di guerra, francamente non è come qualcuno dice una reazione spropositata. Per cui, se Israele non deciderà immediatamente di cessare le ostilità, l'Onu dovrà mandare un contingente di interposizione. Così vediamo se Israele bombarderà anche un contingente Onu. Francamente non mi stupirei di nulla».
Secondo Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato, «per la sinistra, quella vera dell’attuale maggioranza, il civile israeliano morto per un attentato è uno che se l'è cercata per il solo fatto di essere semita, mentre il terrorista, o il suo parente, che muore è la vittima di un sistema anti-democratico. Chi la pensa così fa impallidire le teorie del nazionalsocialismo e fa sembrare Hitler un’educanda.

Chi sta dalla parte di un terrorismo, tra l’altro sponsorizzato da Paesi che ostentatamente minacciano l’Occidente, pone le basi per il nazismo del terzo millennio: si è sottovalutato Hitler, a suo tempo, e si è arrivati alla seconda guerra mondiale, mentre ora - prosegue l'esponente del Carroccio - si è voluto ignorare, o se ne si è resi addirittura conniventi, un progetto che vorrebbe imporre un sistema totalitario a livello mondiale prevedendo prima di tutto, come già accadde allora, la cancellazione del popolo semita». Contro «il terrorismo la chiarezza deve essere immediata e assoluta».

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