Lunico sopravvissuto è Yuri. Era lui, 19 anni, al volante di quella Micra che allalba di ieri è volata giù da un viadotto portandosi via le vite dei suoi quattro inseparabili amici, Gianmarco, Indra, Daniele e Giovanni. Solo per Yuri cè ancora speranza. Il padre, Andrea, 41 anni, aspetta in ansia davanti al reparto di terapia intensiva del San Filippo Neri di Roma, racconta di quel «ragazzo doro, nel pieno della sua gioventù», e spiega che i medici si sono riservati la prognosi. «Bisogna aspettare 24 ore - sospira - per capire se sarà fuori pericolo, è tutto rotto, ha fratture multiple, è stato operato alla testa e ha un braccio e una gamba ingessati». Originario di Tarquinia il 19enne, dopo il liceo, ha trovato lavoro in un negozio di abbigliamento di Civitavecchia, città nella quale abita insieme alla madre dopo che la donna si è separata dal marito, Andrea. Che davanti allospedale parla ancora dellincidente di Yuri e non sa darsi pace: «È una tragedia, una tragedia. Mio figlio si era appena fidanzato, uno dei quattro ragazzi morti era il fratello della sua ragazza».
Parla di Gianmarco Coccioloni, 16 anni appena, per tutti «un bravissimo ragazzo», studente modello ma con una grande passione per la musica e per lo sport. Andava ancora a scuola, Gianmarco, ma nel pomeriggio aiutava il padre, Benito, che gestisce insieme allaltro figlio unarea di servizio dellAgip lungo la via Aurelia, a La Scaglia, due passi appena dalla centrale Enel di Torrevaldaliga. Yuri da un po faceva coppia con sua sorella, ma sabato notte in discoteca con il «cognato» cera andato lui.
E cera anche Indra Mercuri su quellutilitaria. Anche lui 16enne, coetaneo di Gianmarco, Indra era una grande promessa dellHockey in-line. Da un anno nonostante la giovane età giocava in serie A1 come attaccante nella squadra dei «Pirati» di Civitavecchia. Nella massima serie era sbarcato due stagioni fa, quando la sua squadra aveva vinto una storica trasferta nelle Marche, a San Benedetto del Tronto, finendo al primo posto della A2. E la scorsa stagione la squadra di Indra ha conquistato un sorprendente settimo posto in A1, perdendo ai play off, e solo ai supplementari, contro i Vipers di Asiago, campioni dEuropa. Questa era la sua stagione, perché Indra cominciava a essere stabilmente chiamato in prima squadra. La settimana scorsa, era il 21 dicembre, aveva segnato la sua prima rete in una partita ufficiale per questo campionato, nella larga vittoria contro il Montebelluna, incassando i complimenti dellallenatore Dave Wilkinson. E appena venerdì, in un test di hockey su ghiaccio, era andato a segno due volte. Allalba di domenica se nè andato insieme a lui anche il cugino, Daniele Mercuri, 16 anni, anche lui studente, «coordinatore» del tifo organizzato dei Pirati, che seguiva in tutte le trasferte. Il legame con Indra era fortissimo. Inseparabili, anche sabato sera hanno scelto di andare a ballare insieme.
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