Prodi non molla losso, neanche dopo essere stato sfrattato - col voto dei senatori e a furor di popolo - da Palazzo Chigi.
Ma, nella foga di conservare fino allultimo almeno un briciolo di potere, il premier decadente e decaduto sfrutta le minime pieghe della legge per impartire ordini, nominare, decidere, influenzare e condizionare quanto basta. Anche ieri mattina, in occasione del primo consiglio dei ministri convocato «per il disbrigo degli affari correnti». Invece, sorprese a raffica, allinsegna del principio: (...)
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