Politica

L’ultimo atto del ministro Fioroni Piazzare «esperti» della sinistra

da Roma

Ripristino degli esami di riparazione, campagna anti-bullismo e un po’ di nomine. Questo, in sintesi, ciò che rimarrà del ministero della Pubblica istruzione guidato dal cattolico Beppe Fioroni. E proprio in tema di nomine l’esponente democratico ha voluto lasciare un ultimo segno.
Lo scorso 13 dicembre il ministro ha firmato un decreto con il quale, in base alle prescrizioni della Finanziaria 2007, ha revocato i revisori dei conti rappresentanti della Pubblica istruzione negli ambiti territoriali scolastici nominandone dei nuovi. Qui c’è la principale sorpresa: tra i designati ci sono 430 persone estranee all’amministrazione scolastica. A ognuno di essi spettano ben due ambiti per un totale di 860: un intervento sgradito ai dipendenti del ministero ai quali è stato sottratto più di un terzo di questi incarichi.
Il compenso, però, non è certo fastoso: 1.830 euro annui lordi. Ottimi per i ministeriali, ma una quisquilia per quei professionisti che sono stati nominati per il triennio 2008-2010. «Mero clientelismo», ha commentato il sindacato Uilpa-Uil preannunciando una dura vertenza. L’accusa è pesante, ma alcuni indizi tendono a rappresentare la vicenda più come la solita interferenza politica che come un espediente per introdurre nuove professionalità nella pubblica amministrazione.
A Milano, ad esempio, nell’ambito 010 e in quello 057 si ritrova Sergio Pisciotti, componente della commissione informatica dell’ordine dei commercialisti milanesi e anche consigliere in quota Pd del Comune di Bollate. Discorso analogo per Ivano Passoni, nominato nel distretto 021 e revisore supplente per gli ambiti territoriali di caccia 1 e 3 della Provincia di Milano guidata dall’ulivista Penati. In Veneto c’è l’esempio di Pietro Pasut (TV017), professionista di Conegliano di simpatie uliviste.
Basta spostarsi un po’ più a Sud e anche a Rimini si trova qualche esempio interessante. Emanuele Zangoli, già componente del coordinamento provinciale della Margherita, è stato inserito nell’ambito RN006, mentre a Marco Tognacci sono stati affidati i distretti 009 e 011. Il dottor Tognacci è presidente del collegio sindacale di Hera Rimini, la ex municipalizzata che gestisce servizio idrico e rifiuti ed è stato anche delegato della diocesi riminese al convegno ecclesiale nazionale del 2006.
In Toscana gli ambiti Lucca 096 e 108 sono stati assegnati ad Antonio Da Prato, assessore al Bilancio del Comune di Barga e coordinatore provinciale della Costituente socialista lucchese. Oppure il commercialista pisano Massimo Bertini (PI129 e PI132), già sindaco della Compagnia Pisana Trasporti, società controllata da 32 Comuni della provincia toscana. Idem a Siena dove Giuseppe La Gaetana (SI165 e SI167) è sindaco supplente dell’Agenzia regionale della Sanità.
Anche in Puglia ci sono nomi non estranei alla politica come quello di Giuseppe Laddomada (TA002 e TA038), consigliere margheritino della Provincia di Taranto o quello di Cosimo Marco Bramato (LE017 e LE023), assessore al Bilancio del Comune di Sannicola di Lecce per una lista civica di centrosinistra.
Il capo di gabinetto del ministro Fioroni, interpellato dai sindacati, non ha fornito risposte precise. Un’interrogazione del deputato di Fi, Simeone Di Cagno Abbrescia, giace negletta in commissione Cultura alla Camera.

Il governo è caduto, le nomine restano.

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