da Roma
Cè il presidente della Camera Fausto Bertinotti che benedice il diritto di manifestare: «È un esercizio che fa parte della vita democratica del Paese». E cè Piero Fassino che assicura: «Non vedo perché si dovrebbe essere preoccupati di una manifestazione che fa parte delle modalità con cui in un paese democratico si esprimono le proprie idee». Poi il segretario Ds ricorda: «Lo abbiamo fatto anche noi quando eravamo allopposizione, portando più di tre milioni di persone a Roma nel 2003», accreditandosi così gli ormai mitologici tre milioni del Circo Massimo, quando Sergio Cofferati pareva intenzionato alla spallata: non contro Berlusconi, in verità, quanto contro lo stesso Fassino e il resto dello stato maggiore del centrosinistra.
Alla vigilia della kermesse di San Giovanni contro il suo «governo delle tasse», Romano Prodi tace: domani sarà a Ciampino ad accogliere la bandiera italiana ammainata in Irak, e i commenti se li riserva per il dopo. Stavolta però il centrosinistra prende atto che la Cdl ha fatto le cose in grande, e che un impatto mediatico ci sarà. E allora cè chi si dà da fare per sminuirlo preventivamente, accreditando il «fattore Montecatini»: «Alla fine risulterà più una manifestazione daffetto verso il Cavaliere che una prova di forza politica della Cdl che non cè più». assicura ad esempio Mauro Fabris dellUdeur, spiegando che «solo il malore occorso a Berlusconi ha ridato vigore alla manifestazione». Di «medicinale ad uso interno» parla il capogruppo dipietrista Massimo Donadi: «Levento, annunciato e celebrato con tanta pompa magna serve a rafforzare il ruolo di Berlusconi quale leader, lunico in grado di comandare e tenere in piedi le alleanze».
Il ministro Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, tuona: «La Cdl manifesta divisa ma contro se stessa, contro lo sfascio che ha creato nel Paese, con uneconomia andata a rotoli e che noi cerchiamo di rimettere in sesto». Il rutelliano Renzo Lusetti batte lo stesso tasto: «Il fatto che lUdc non partecipi a questa iniziativa dimostra quando la Cdl sia ampiamente spaccata sulla Finanziaria e sulla politica economica». Il capo del Pdci Oliviero Diliberto fa del sarcasmo: «Trovo del tutto legittimo, comè ovvio, che lopposizione faccia una manifestazione. Tuttavia, che venga titolata per la libertà, sembra quasi che abbiano arrestato Berlusconi... Sono ridicoli».
Anche il successore di Cofferati alla guida della Cgil concede un patentino di «legittimità» alla manifestazione della Cdl, e ci mancherebbe pure: «È legittimo - dice Guglielmo Epifani - che ognuno si organizzi come crede. Ma bisogna sempre ricordare le responsabilità del governo passato nei conti che non vanno». Mentre per il leader della Cisl Raffaele Bonanni «in democrazia chiunque abbia da protestare fa bene a farlo, anche pubblicamente».
Cè anche il premio Nobel Dario Fo, che sceglie di fare lo snob: «La manifestazione della Cdl? Non mi interessa per niente, si vede benissimo che è fasulla, preparata e costruita a tavolino». Mentre il socialista Enrico Boselli dice: «Fa parte della campagna dinverno di Berlusconi per cercare di dare una spallata al governo Prodi.
LUnione prova a ridicolizzare la protesta
Prodi sta in silenzio, Diliberto affonda: «Il titolo per la libertà fa ridere, neanche avessero arrestato Berlusconi»
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